Dalla nazionale al sogno di Nuoro in A1: la pallamano secondo Domenica Satta
L'atleta, ancora in campo a 46 anni, racconta il suo percorso fatto di passione e successi in giro per l'Italia
Sassari «La passione per la pallamano è nata alle elementari, quando il presidente della polisportiva nuorese venne a scuola e ci propose di iniziare una doppia attività sportiva: la pallamano, appunto, e l’atletica. Da quel momento in poi non è mai passata». A 46 anni, con un crociato rotto e una carriera straordinaria alle spalle, Domenica Satta continua a giocare per una delle squadre della sua città, l’Hac Nuoro, in A2. Una longevità agonistica che va oltre il semplice sport.
Nella sua carriera, ha vinto uno scudetto a Sassari, ha giocato in tutte le rappresentative nazionali, dalle giovanili alla maggiore, e ha giocato in squadre come Teramo, Erice, San Giovanni La Punta e Regalbuto. Oggi, suo figlio di 16 anni segue le sue orme, giocando nella formazione maschile dell’Hac Nuoro e nella rappresentativa sarda.
Come è nato l’amore per la pallamano?
«Dopo quella prima esperienza mi hanno chiamato Patrizia Canu e Vanni Dessole per raggiungerli alla Montalbano Sassari. Avevano visto giocare me ed altre ragazze e ci volevano con loro. Viaggiavamo tre volte alla settimana ed è lì che abbiamo iniziato a crescere e a mettere le basi per la nostra carriera. Sono arrivate le chiamate della nazionale. Poi sono rientrata a Nuoro perché nel frattempo il livello nella mia città si era alzato. In seguito sono andata a giocare in Sicilia, dove sono rimasta dieci anni».
Ed è arrivata la prima decisione di ritirarsi
«Sì, quattro anni fa volevo smettere poi il presidente dell’Erice mi ha chiesto se avessi voglia di mettermi ancora in gioco e di divertirmi con la pallamano e ho detto accettato. A Erice mi sono rotta il crociato e ho pensato che fosse davvero arrivato il momento di chiudere. Non mi sono operata perché, visto che avrei smesso, non c’era l’urgenza di fare l’intervento chirurgico».
E invece?
«Mi è arrivata la chiamata del Teramo dove avevo già giocato diversi anni prima. Ho provato a giocare col crociato rotto e ho visto che andava abbastanza bene. Dopo due anni ho detto: ora mi fermo davvero». Ma non è stato così «La mia amica ed ex avversaria in campo Zucchi Pastor nella stagione 2023/2024 mi ha detto che aveva bisogno di far crescere un gruppo di giovani a Sassari, nella Lions, e le ho detto di sì».
Lo scorso anno le classiche scarpette erano nuovamente pronte ad essere appese al chiodo.
«Ma è arrivata la chiamata dell’Hac Nuoro. Io avevo già fatto tutte le visite per l’operazione al ginocchio ed ero in lista di attesa per effettuarla. Roberto Deiana, una persona che è stata molto importante per la mia carriera, mi ha parlato del progetto ambizioso di riportare Nuoro nella massima serie. Visto che per l’intervento dovevo aspettare ancora un po’ ho pensato di fare un altro campionato».
Vuole dire che questo sarà l’ultimo?
«Guardi, io a Nuoro e Sassari non riesco davvero a dire di no. Mi sono trovata bene in tutti i posti nei quali sono stata, però con Nuoro e Sassari il legame è speciale perché la prima è la mia città, la seconda è quella nella quale ho trascorso buona parte della mia gioventù e la sento come casa mia».
In classifica siete seconde, se doveste arrivare in A1?
«A me interessa che Nuoro ritorni ai livelli di una volta e se dovesse accadere vorrà dire che ho raggiunto il mio obiettivo e potrei concludere così».
Per la sua ex compagna di squadra Luana Pistelli il rammarico è stato non giocare una grande competizione con la nazionale. Per lei?
«Potrei dire la stessa cosa, anche se il mio sogno era anche solo giocare con la maglia azzurra e ci sono riuscita».
E il sogno di vincere uno scudetto con Nuoro?
«Quello sarebbe stato davvero il massimo e nel 2011 non ci siamo andati così lontani».
E allora, è davvero sicura che in caso di promozione non farà un altro campionato per provare a vincere lo scudetto con l’Hac Nuoro?
«Diciamo che vedrò cosa accade quest’anno e poi prenderò una decisione definitiva».