Michele Carboni segna all'esordio con la Torres: «Ho realizzato un sogno»
Complimenti a valanga per il nuovo “gioiello” rossoblù. «Fare un gol per la squadra della tua città è un’emozione difficile da descrivere»
Sassari Non è un ragazzo di tante parole Michele Carboni. Quasi quasi si meraviglia che gli venga chiesta un’intervista. La sua timidezza si trasforma in determinazione quando entra in campo. Segue i consigli di suo padre Gavinuccio, titolare di una macelleria nel quartiere Latte Dolce. Gli raccomanda sempre “devi essere umile, testa bassa e lavorare. Parole col contagocce è meglio far parlare il campo”. Lui è entrato nello spogliatoio della Torres in punta di piedi. Quasi come aveva fatto Gianfranco Zola a suo tempo, che prima di varcare la soglia aveva bussato chiedendo permesso a quelli che sarebbero stati i suoi compagni di squadra. Non c’è il pericolo che Michele, vent’anni, si monti la testa. Sa che nel calcio serve continuità, sacrificio, avere “fame” se si vuole fare una bella carriera. Intanto si gode un lunedì da prima pagina, consapevole che l’avventura nella squadra della città dove è nato e cresciuto è appena iniziata.
Come è stata la sua domenica dopo la partita?
«Sono arrivati sul mio cellulare tantissimi messaggi e anche chiamate da amici e dai familiari che non erano allo stadio. Una bella soddisfazione sapere di essere circondato da tante persone che ti vogliono bene».
Da chi la prima telefonata e il primo messaggio?
«Non me lo ricordo. Però negli sms ho letto qualche battuta simpatica. Mi ha chiamato mio padre ed è stato un bel momento».
Lo sa che suo papà in tribuna ha esultato e pianto?
«Sicuramente è andata così. Anche perchè è prima di tutto un tifoso della Torres. Lui mi segue da quando ho iniziato, anche quando ero al Cagliari veniva sempre per seguire le partite che giocavamo in casa».
Che cosa vi siete detti?
«Appena ci siamo visti mi ha salutato dandomi il cinque e poi mi ha abbracciato. Lui mi sprona sempre a dare il massimo».
Chissà quanti complimenti avrà ricevuto in macelleria oggi.
«Non lo so perchè proprio oggi non ci ho parlato. Può darsi che sia andata così».
Lei nel dopo gara ha detto: è l'esordio che volevo.
«Diciamo che l’obiettivo primario era vincere. Sono entrato in campo sereno, pronto a dare il mio contributo per aiutare la squadra. Poi è arrivato anche il gol, credo che di più non si possa proprio chiedere».
Lo sa che adesso da lei i tifosi sassaresi si aspetteranno sempre di più. È pronto?
«Posso garantire che continuerò a lavorare per migliorarmi. Io lo chiedo a me stesso di dare qualcosa in più. Sono tranquillo».
È scaramantico?
«Per niente. Però c’è una cosa che faccio ormai da tanti anni: entro in campo col piede destro. Credo sia più un’abitudine che un gesto scaramantico».
Il suo titolo di studio?
«Sono diplomato al liceo scientifico sportivo».
Lei ha appena 20 anni, come ha cominciato?
«Giocando con la Sacra Famiglia. Poi sono passato alla Lanteri e alla Juventus Academy a Sorso. A seguire ho giocato col Latte Dolce che mi ha ceduto al Cagliari. Della squadra Primavera sono poi diventato il capitano».
Le sue caratteristiche?
«Mi piace attaccare gli spazi sia con la palla che senza e stare nel vivo nel gioco. Vero che spesso gioco a due tocchi perchè è importante velocizzare la manovra».
Qual è la sua squadra del cuore?
«La Juventus da sempre. Sin da quando ero bambino ho il cuore bianconero».
La passione per il pallone le è stata trasmessa da suo padre Gavinuccio?
«È così. Lui ha giocato nelle categorie dilettantistiche, era un esterno d’attacco».
Domenica prossima tornerà a Terni dove è stato fino a gennaio. Sarà una partita speciale?
«Ritrovo la squadra con la quale ho cominciato la stagione. Sarà una bella emozione rivedere gli ex compagni. Non posso negare che sarà una sfida importante. Noi andremo lì per fare il meglio possibile».
È vietato parlare di B?
«Lavoriamo ogni giorno e pensiamo partita dopo partita. Nella nostra testa adesso c’è soltanto il prossimo avversario, cioè la Ternana. Ancora è lunga ma non ho la sfera magica per sapere come potrà andare».
Un momento della sua breve carriera che ricorda con piacere?
«Quando mister Claudio Ranieri mi ha inserito nella lista dei convocati nel Cagliari in serie B».