La Nuova Sardegna

Oscar, dalla Sardegna a Hollywood: il sogno di Marisa Pavan

di Alessandro Pirina
Marisa Pavan oggi a 84 anni con il Golden Globe vinto nel 1956
Marisa Pavan oggi a 84 anni con il Golden Globe vinto nel 1956

Nata a Cagliari, conquistò una nomination nel ’56 per “La rosa tatuata”. Nel cast della pellicola insieme con Burt Lancaster e Anna Magnani, che vinse l’Oscar come migliore attrice. Fu Marisa a ritirare la statuetta

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SASSARI. Sono passati 61 anni da quella notte magica in cui Marisa Pavan fu a un passo dall’Oscar. Era il 1956 e l’allora giovanissima futura star nata a Cagliari conquistò la nomination come miglior attrice non protagonista per “La rosa tatuata”. Non vinse, il premio andò a Jo Van Fleet per “La valle dell’Eden”, ma la Pavan salì lo stesso sul palco più importante del cinema mondiale per ritirare la statuetta al posto di Anna Magnani, rimasta a Roma per scaramanzia, che vinse come miglior attrice. Era la Hollywood dei divi. C’erano Grace Kelly e Dean Martin, Frank Sinatra e Katherine Hepburn, Kim Novak e James Dean. E la sorella Anna Maria Pierangeli, tra le prime attrici italiane a conquistare l’America. Una vita fa. Ma per Marisa Pavan, 84 anni, quel ricordo è indelebile nella sua mente. Sono trascorsi 61 anni ma è come se fosse ieri. «La serata degli Oscar è stata magica – ricorda l’attrice dalla sua casa in Francia, dove vive da decenni –. Era come se fossi sulle nuvole».

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L’infanzia a Cagliari. Nessun ricordo invece dei suoi anni sardi. Erano troppo piccole lei e la sorella Anna Maria per poter conservare qualche flashback della loro infanzia. Il padre Luigi Pierangeli, architetto, si trasferì in Sardegna perché lavorava per una azienda che si occupava di bonifiche. Con lui varcò il Tirreno anche la moglie Enrichetta Romiti, marchigiana, che ai tempi era incinta. La coppia visse un paio di mesi a Oristano, per poi spostarsi a Cagliari, dove il 19 giugno 1932 nacquero Marisa e Anna Maria. In Sardegna si fermarono fino al 1935, quando il padre fu trasferito a Roma.

La vacanza nell’isola. Da allora la Pavan non tornò più in Sardegna. Fino alla seconda metà degli anni Cinquanta, quando il marito, la star del cinema francese Jean-Pierre Aumont, decise di regalarle un viaggio nell’isola che l’aveva vista nascere e di cui lei non conservava nemmeno un ricordo. Cagliari non la colpì particolarmente, anzi in un’intervista a Margaux Soumoy, curatrice del ricchissimo sito a lei dedicato, la definì «una città non proprio bella», ma rimase colpita dal fascino senza eguali della costa sarda.

Il debutto a Hollywood. Ai tempi Marisa Pavan era già una star del cinema. Il suo debutto davanti alla macchina da presa avvenne quasi per caso. Lei si trovava a Los Angeles dalla sorella Anna Maria, all’epoca molto richiesta a Hollywood con il nome di Pier Angeli. A Marisa non interessava il mondo stellato del cinema, e non amava nemmeno gli Usa, ma un giorno accettò di accompagnare un amico di famiglia, Cubby Broccoli, negli studi del 20th Century Fox. «Lui aveva in testa l’idea di presentarmi a un produttore, Sol C. Siegel, in quel periodo impegnato con il film di John Ford “Uomini alla ventura – racconta l’attrice –. Ma io non ne avevo idea di perché mi trovassi lì e quando Siegel mi chiese di cantare qualcosa, canticchiai Je suis seule ce soir di Jacqueline François. Poi mi mandò a fare un provino con Ford, che io non conoscevo. Lui cercava una ragazza dall’accento europeo che interpretasse un’orfanella francese innamorata di un soldato americano, a cui prestava il volto Robert Wagner, ma per me era solo uno scherzo. La sera stessa Broccoli mi telefonò per dirmi che la parte era mia».

Il successo. Fu il primo di una serie film che videro Marisa Pavan al fianco di alcune delle più importanti star di Hollywood dell’epoca. Da Alan Ladd in “Rullo di tamburi” a Lana Turner e Roger Moore in “Diana la cortigiana”, da Tony Curtis in “Mezzanotte a San Francisco” a Yul Brynner in “Salomone e la regina di Saba”. Fino a Gregory Peck – «l’idolo della mia giovinezza», ama ripetere – in “L’uomo dal vestito grigio”.

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La rosa tatuata. Ma il più grande successo resta “La rosa tatuata”, dove interpreta la giovane Rosa, figlia cinematografica di Anna Magnani. Un ruolo che le regalò il Golden Globe e la nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista. «Una serata magica», la ricorda ancora, a distanza di 61 anni. Lei non ottenne la statuetta, ma ritirò dalle mani di Jerry Lewis quella vinta da Anna Magnani per lo stesso film. «Quando hanno annunciato il nome di Anna sono saltata su. Ho corso come non ho mai fatto in vita mia. Sono arrivata sul palcoscenico quasi senza fiato e ho preso l’Oscar con tutte le mie forze. Ero emozionatissima, avevo preparato un discorso ma non ricordavo le parole. Poi ho telefonato ad Anna in Italia e l’ho svegliata. All’inizio era convinta fosse uno scherzo, quando ha capito che dicevo sul serio è scoppiata in una risata».

James Dean. Erano gli anni in cui le riviste di tutto il mondo si occupavano della storia d’amore tra la sorella Anna Maria e la futura leggenda James Dean. Un amore che nella famiglia Pierangeli non era visto di buon occhio. La stessa Pavan non aveva un buon rapporto con quello che era il fidanzato della sorella, lo riteneva «maleducato e sfrontato». Personalità e cultura di Dean erano all’opposto di quelle della famiglia Pierangeli.

Anna Maria. Anche con la sorella aveva qualche scontro, anche per via dei loro caratteri diversi, Anna Maria più espansiva e irrequieta, Marisa più introversa e tranquilla. Ma erano molto legate, nessuna rivalità come Olivia de Hallivand e Joan Fontaine. E quando Anna Maria, verso la fine degli anni Sessanta, con due matrimoni falliti alle spalle, due figli ancora piccoli che vivevano lontani e una carriera in declino, cadde in uno stato depressivo, fu la sorella a starle vicino. Marisa, insieme all’amica comune Debbie Reynolds, scomparsa due mesi fa il giorno dopo la figlia Carrie Fisher, provò a ritrovarle uno spazio a Hollywood. Ma il destino ormai aveva deciso diversamente. Anna Maria Pierangeli fu trovata morta nel suo appartamento di Beverly Hills nel 1971. A ucciderla un cocktail di farmaci. È sepolta nel cimitero di Ruens-Malmaison, la città francese dove tuttora vive Marisa.

Gli ultimi lavori. Dopo il successo hollywoodiano la Pavan ritornò in Europa. Nel 1973 tal cinema con “Niente di grave, suo marito è incinto” con Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve, nel 1976 il serial Usa “I boss del dollaro” con Kirk Douglas, che ebbe una storia con la sorella nei primi anni ’50. E ancora diversi lavori per la tv francese. In Italia è tornata nel 2010 per una mostra a Roma sulla carriera di Anna Maria.

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