Mi faccio la casa a Ollolai, Olanda
di Gabriella Grimaldi
La vita non è più la stessa, a Ollolai, da quando le silenziose viuzze scavate nel granito si sono popolate di inusuali abitanti. Giovani olandesi che nel piccolo centro della Barbagia lavorano,...
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La vita non è più la stessa, a Ollolai, da quando le silenziose viuzze scavate nel granito si sono popolate di inusuali abitanti. Giovani olandesi che nel piccolo centro della Barbagia lavorano, vivono e hanno l’intenzione, o il sogno, di costruire un progetto di vita.
Sono i protagonisti del reality show “An italian village: Ollolai” in onda da luglio in prima serata nel network nazionale olandese Rtl 4. Al centro del programma l’idea geniale del sindaco del paesino, incastonato nei boschi di lecci percorsi in lungo e in largo nel Cinquecento dal primo re dei sardi Ospitone, di offrire le case del centro matrice al prezzo simbolico di un euro a chi si impegnasse a ristrutturarle entro tre anni dal contratto di acquisto. L’originale proposta aveva trovato spazio in un servizio dell’inglese Bbc e poi la notizia era rimbalzata sul web diventando virale. Ecco dunque l’interesse del canale commerciale olandese e la decisione di costruirci sopra il reality. Alcuni mesi fa l’emittente ha organizzato i casting arruolando cinque giovani coppie che si sono impegnate a trasferirsi nella esotica Sardegna, a ristrutturare la casa assegnata e proporre un “progetto di vita”, in sostanza avviare un’attività in paese. I giovani hanno aderito con entusiasmo buttandosi a capofitto nell’impresa inseguiti 24 ore su 24 dalle telecamere e dagli occhi di una giuria che alla fine dell’avventura proclamerà il vincitore e assegnerà un premio di 20mila euro.
Tutto questo trambusto è stato accolto positivamente dalla comunità ollolaese, composta perlopiù da anziani (è uno dei paesi di cui si studia il dna per la presenza massiccia di centenari) che si è messa a disposizione per sostenere i giovani, alcuni con bambini piccoli al seguito. Nuova vita anche per i bar e i ristoranti che servono litri di cappuccini e caffè americani ma anche i pasti take-away che i componenti della troupe consumano al volo in piazza per poi riprendere il frenetico lavoro al fianco dei protagonisti dello show. Una nuova prospettiva per un paese che, come tanti, rischia lo spopolamento.
Sono i protagonisti del reality show “An italian village: Ollolai” in onda da luglio in prima serata nel network nazionale olandese Rtl 4. Al centro del programma l’idea geniale del sindaco del paesino, incastonato nei boschi di lecci percorsi in lungo e in largo nel Cinquecento dal primo re dei sardi Ospitone, di offrire le case del centro matrice al prezzo simbolico di un euro a chi si impegnasse a ristrutturarle entro tre anni dal contratto di acquisto. L’originale proposta aveva trovato spazio in un servizio dell’inglese Bbc e poi la notizia era rimbalzata sul web diventando virale. Ecco dunque l’interesse del canale commerciale olandese e la decisione di costruirci sopra il reality. Alcuni mesi fa l’emittente ha organizzato i casting arruolando cinque giovani coppie che si sono impegnate a trasferirsi nella esotica Sardegna, a ristrutturare la casa assegnata e proporre un “progetto di vita”, in sostanza avviare un’attività in paese. I giovani hanno aderito con entusiasmo buttandosi a capofitto nell’impresa inseguiti 24 ore su 24 dalle telecamere e dagli occhi di una giuria che alla fine dell’avventura proclamerà il vincitore e assegnerà un premio di 20mila euro.
Tutto questo trambusto è stato accolto positivamente dalla comunità ollolaese, composta perlopiù da anziani (è uno dei paesi di cui si studia il dna per la presenza massiccia di centenari) che si è messa a disposizione per sostenere i giovani, alcuni con bambini piccoli al seguito. Nuova vita anche per i bar e i ristoranti che servono litri di cappuccini e caffè americani ma anche i pasti take-away che i componenti della troupe consumano al volo in piazza per poi riprendere il frenetico lavoro al fianco dei protagonisti dello show. Una nuova prospettiva per un paese che, come tanti, rischia lo spopolamento.