La Nuova Sardegna

Carmelo Floris, il libro e la mostra per conoscerlo

di LUIGI ANGIUS*
Carmelo Floris, il libro e la mostra per conoscerlo

Venerdì col giornale la nuova monografia Artecircuito di Sassari propone le sue opere

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Carmelo Floris è uno dei protagonisti del '900 sardo e avrebbe ottenuto dei riconoscimenti più importanti se la sua modestia e l'attaccamento ad Olzai non gli avessero precluso una maggiore visibilità a livello nazionale. Essendo un uomo molto schivo e un po' burbero non amava mettersi in mostra e quasi si sentiva in imbarazzo se doveva vendere qualche suo quadro.

Quando Giuseppe Biasi (con cui ebbe un forte legame di amicizia) vide le prime opere di Floris ancora giovanissimo ne fu entusiasta, lo spinse a fare della pittura il suo scopo di vita e certamente ebbe su di lui una notevole influenza, senza però impedire lo sviluppo di una sua riconoscibile cifra stilistica.

POTENZA ESPRESSIVA. Senza dubbio ci troviamo davanti ad un artista di grande talento capace non solo di eseguire delle opere magistrali dal punto di vista esecutivo, sperimentando diverse tecniche pittoriche ed incisorie, ma soprattutto di trasmettere delle forti suggestioni grazie alla potenza espressiva dei suoi dipinti. Le sue opere più affascinanti sono sicuramente i suoi numerosi ritratti, raffigurava spesso persone che lo colpivano per la loro tipicità riuscendo a mettere in risalto una forte componente introspettiva, vengono così alla luce la dignità, la compostezza, la fatica, l’umanità, i sentimenti e tutto ciò che può passare attraverso lo sguardo e l’espressione dei volti di persone reali.

Nonostante spesso sia presente il costume, l’abito tradizionale, quasi sempre di Ollolai, questo è solo un accenno che accompagna l’immagine in maniera molto raffinata senza mai sconfinare nel folklore, il legame con la Sardegna lo si percepisce più dalla forza espressiva dei visi, spesso caratteristici, piuttosto che dall’abbigliamento tradizionale.

LE OPERE NEI MUSEI. Diverse sue opere, quelle provenienti dalla donazione della famiglia Tomè, si possono ammirare nella pinacoteca di Sassari in Piazza Santa Caterina insieme alle tante altre opere di importanti artisti sardi, ad Olzai invece vi è la Casa Museo Carmelo Floris che, oltre a contenere diverse sue opere particolarmente interessanti, permette di visitare il suo studio, immergendosi in un atmosfera unica, quella in cui era abituato a lavorare quotidianamente, e di guardare, attraverso le finestre, il paesaggio e le case del paese che costituiscono il soggetto di tante sue opere dominate dalla luce che tanto amava.

Per i tanti collezionisti e appassionati del primo novecento sardo le opere di Carmelo Floris sono dei gioielli molto rari che difficilmente si possono trovare sul mercato in quanto la sua produzione non è mai stata abbondante, spesso distruggeva le opere quando non era del tutto soddisfatto di esse e chi ha la fortuna di possedere un suo dipinto quasi mai è disposto a cederlo.

IL LIBRO DELLA NUOVA. Il volume, pubblicato dalla Nuova Sardegna, ci aiuta a conoscere e capire il lavoro di questo straordinario artista, ripercorrendo, insieme alla biografia, la sua produzione dagli esordi sino all’ultimo periodo. Grazie alle tante immagini è possibile ammirare molte sue opere che rappresentano scene di vita quotidiana, processioni sacre, splendidi ritratti, paesaggi, rare nature morte, disegni e incisioni. Anche noi di “Artecircuito”, dopo la mostra su Giuseppe Biasi inaugurata lo scorso dicembre, per appoggiare questa bella iniziativa del quotidiano sassarese, ci siamo attivati nella ricerca di sue opere riuscendo, anche grazie alla generosità di alcuni collezionisti, a mettere insieme una serie di ritratti straordinari che provengono da collezioni private. Diverse opere sono molto conosciute e pubblicate nelle monografie dedicate all’artista, ma vi sono anche degli inediti estremamente importanti che nessuno aveva, sino ad ora, potuto ammirare in quanto custoditi e conservati gelosamente da alcuni familiari dell’artista. L’esposizione è un interessante escurs sull’opera di Carmelo Floris dagli anni Trenta fino all’ultima produzione. Abbiamo proposto un allestimento di forte impatto in quanto, entrando nella galleria, si avrà la sensazione di essere circondati da uomini, donne e bambini che hanno caratteristiche molto diverse, ma tutti esprimono qualcosa di fortemente interiore che Carmelo Floris ha saputo cogliere con una grande sensibilità e, quasi magicamente, rendere eterno.

Lo spazio di Via Enrico Costa 5 a Sassari sarà visitabile gratuitamente a partire da lunedi 11 sino al 23 febbraio dalle 10,30 alle 13 e dalle 18, alle 20,30, la domenica solo al mattino.

*Collezionista e animatore culturale dello spazio Artecircuito di Sassari.

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