Il Vecchio Mulino si rimette in moto con il grande jazz
di Gabriella Grimaldi
Il pubblico è tornato nello spazio di via Frigaglia per il concerto del newyorchese Danny Grissett
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Due anni al buio, o quasi, guidati dal coraggio e dalla passione. Sabato, con il concerto del Danny Grissett Trio, ripartenza in grande stile per il Vecchio Mulino, baluardo del jazz e della cultura nel cuore più antico della città. Ed è stato solo un problema di voli aerei e coincidenze a rendere impossibile la programmazione di altre due repliche, che sarebbero state ugualmente sold-out.
Così Andrea Scotto e Anna Spano, i patron di uno spazio attivo con successo da 12 anni, si sono goduti con non poco sollievo il ritorno del pubblico di fedelissimi nel loro club e anche l’arrivo di nuovi spettatori per una performance, quella del pianista newyorchese Danny Grissett, inserita nel cartellone di livello internazionale della rassegna Jazz Club Network partita giovedì 24 al teatro Massimo di Cagliari. «Abbiamo aderito con entusiasmo al circuito – ha detto Andrea Scotto –. È un’occasione da non perdere e il modo di ascoltare artisti, nella nostra città, per i quali saremmo disposti a prendere un aereo. Ed è stato davvero bello, dopo un periodo drammatico, rivedere le sedie piene di persone che, è evidente, sentivano la necessità di condividere momenti come questo».
Di sicuro il pubblico presente non è rimasto deluso dal live di Danny Grissett accompagnato sul palco da Josh Ginsburg al contrabbasso e Francesco Ciniglio alla batteria. Esecuzioni perfette ispirate ai grandi pianisti come Duke Ellington, a cui ha reso un particolare omaggio eseguendo “Wig Wise” che il gigante del jazz suonò con Charles Mingus e Max Roach in una delle sue rare performance in trio, e Bill Evans a cui si devono spettacolari interpretazioni del brano “Detour Ahead” che Grissett, originario di Los Angeles ma con base a New York da decenni, ha proposto in un arrangiamento coraggioso e originale come anche gli altri, compresa una struggente ballad dal titolo “Peace” composta da Horace Silver.
Peace, una parola che è risuonata piena di significati fra le mura del club in un momento come quello che stiamo vivendo e visto l’impegno costante di Andrea Scotto e Anna Spano nella difesa dei diritti umani. «Decisamente anni difficili tra pandemia e gli eventi in corso – commenta Andrea –. Noi abbiamo resistito al lockdown facendo appello alle nostre risorse interiori e devo dire anche a quelle economiche. Perciò oggi ci riteniamo fortunati a rivedere le persone che possono godersi uno spettacolo come questo. Classico ma allo stesso tempo mai banale». Un esempio è stata l’applauditissima versione di “Woody’n You” di Dizzy Gillespie nella quale lo stravolgimento dei tempi previsti dal celebre compositore è stato sostenuto con eleganza da un interplay inappuntabile tra il contrabbasso di Ginsburg e il pianoforte, con le apprezzate incursioni dei piatti dell’italianissimo Ciniglio, anche lui trapiantato nella Grande Mela. Maestria e raffinatezza nelle composizioni originali di Danny Grissett, risultato di un percorso intenso e ricco di collaborazioni con grandi jazzisti come Barry Harris, Kenny Barron ed Herbie Hancock, per fare alcuni nomi. Il concerto, dedicato al ricordo del musicista, cantautore e caro amico del Vecchio Mulino Gavinuccio Canu, recentemente scomparso, si è concluso con un altro bellissimo omaggio al pianista Mulgrew Miller, anch’egli venuto a mancare di recente e, nel bis, con un blues rimaneggiato in modo sorprendente da Grissett. Prossimo appuntamento il 3 marzo con Pancho Montañez.
Così Andrea Scotto e Anna Spano, i patron di uno spazio attivo con successo da 12 anni, si sono goduti con non poco sollievo il ritorno del pubblico di fedelissimi nel loro club e anche l’arrivo di nuovi spettatori per una performance, quella del pianista newyorchese Danny Grissett, inserita nel cartellone di livello internazionale della rassegna Jazz Club Network partita giovedì 24 al teatro Massimo di Cagliari. «Abbiamo aderito con entusiasmo al circuito – ha detto Andrea Scotto –. È un’occasione da non perdere e il modo di ascoltare artisti, nella nostra città, per i quali saremmo disposti a prendere un aereo. Ed è stato davvero bello, dopo un periodo drammatico, rivedere le sedie piene di persone che, è evidente, sentivano la necessità di condividere momenti come questo».
Di sicuro il pubblico presente non è rimasto deluso dal live di Danny Grissett accompagnato sul palco da Josh Ginsburg al contrabbasso e Francesco Ciniglio alla batteria. Esecuzioni perfette ispirate ai grandi pianisti come Duke Ellington, a cui ha reso un particolare omaggio eseguendo “Wig Wise” che il gigante del jazz suonò con Charles Mingus e Max Roach in una delle sue rare performance in trio, e Bill Evans a cui si devono spettacolari interpretazioni del brano “Detour Ahead” che Grissett, originario di Los Angeles ma con base a New York da decenni, ha proposto in un arrangiamento coraggioso e originale come anche gli altri, compresa una struggente ballad dal titolo “Peace” composta da Horace Silver.
Peace, una parola che è risuonata piena di significati fra le mura del club in un momento come quello che stiamo vivendo e visto l’impegno costante di Andrea Scotto e Anna Spano nella difesa dei diritti umani. «Decisamente anni difficili tra pandemia e gli eventi in corso – commenta Andrea –. Noi abbiamo resistito al lockdown facendo appello alle nostre risorse interiori e devo dire anche a quelle economiche. Perciò oggi ci riteniamo fortunati a rivedere le persone che possono godersi uno spettacolo come questo. Classico ma allo stesso tempo mai banale». Un esempio è stata l’applauditissima versione di “Woody’n You” di Dizzy Gillespie nella quale lo stravolgimento dei tempi previsti dal celebre compositore è stato sostenuto con eleganza da un interplay inappuntabile tra il contrabbasso di Ginsburg e il pianoforte, con le apprezzate incursioni dei piatti dell’italianissimo Ciniglio, anche lui trapiantato nella Grande Mela. Maestria e raffinatezza nelle composizioni originali di Danny Grissett, risultato di un percorso intenso e ricco di collaborazioni con grandi jazzisti come Barry Harris, Kenny Barron ed Herbie Hancock, per fare alcuni nomi. Il concerto, dedicato al ricordo del musicista, cantautore e caro amico del Vecchio Mulino Gavinuccio Canu, recentemente scomparso, si è concluso con un altro bellissimo omaggio al pianista Mulgrew Miller, anch’egli venuto a mancare di recente e, nel bis, con un blues rimaneggiato in modo sorprendente da Grissett. Prossimo appuntamento il 3 marzo con Pancho Montañez.