La Nuova Sardegna

Il fenomeno Muto di Gallura: «Una scommessa vinta»

Fabio Canessa
Il fenomeno Muto di Gallura: «Una scommessa vinta»

Fresi, Arcangeli e Rayner ospiti alla Valigia dell’attore

2 MINUTI DI LETTURA





Il muto continua a far sentire la sua voce. Il gioco di parole è utile a sottolineare il percorso del film di Matteo Fresi ispirato al romanzo storico di Enrico Costa. Dopo l’uscita in primavera con un bel riscontro in sala, grazie al traino degli incassi in Sardegna, “Il muto di Gallura” è diventato il titolo più richiesto dell’estate in tanti festival. Tra questi “La valigia dell’attore”, che per l’occasione ha invitato alla Maddalena il regista, il protagonista Andrea Arcangeli e altri tre interpreti: Syama Rayner, Fiorenzo Mattu e Andrea Nicolò Staffa. Dopo la proiezione di mercoledì, ieri i critici Boris Sollazzo e Fabio Ferzetti hanno curato un approfondimento sul film che rappresenta l’opera prima di Fresi.

«Sono di Torino – ha ricordato il regista – ma di origini galluresi e conosco da sempre la storia di Bastiano Tansu. Una volta l’ho raccontata al produttore Domenico Procacci, ma non pensavo potesse diventare il mio primo film. Mi sembrava troppo difficile puntare all’esordio su un lungometraggio in costume. Lui invece ha mostrato subito interesse e mi ha invitato a scriverlo. Gli è piaciuto il sapore western che ho voluto inserire in questa storia, anche se dal punto di vista drammaturgico è più vicina alla tragedia greca».

A dare il volto al personaggio principale è il talentuoso Andrea Arcangeli chiamato a interpretare Bastiano Tansu: killer, sordomuto, protagonista di una sanguinosa faida ad Aggius a metà dell’800. «Ho cercato un’interpretazione lineare, non volevo cedere alla macchietta, alla volontà di dover fare di più avendo un elemento in meno come la voce» ha evidenziato Arcangeli, noto per il biopic su Baggio “Il Divin Codino” e la serie “Romulus”. Al suo fianco Syama Rayner, nata in India, ma cresciuta a Olbia, nel ruolo di Gavina: «Del personaggio – ha raccontato – mi ha colpito la purezza, vede un essere umano in una persona che per la società era come il figlio del diavolo».

Emozioni, sentimenti, di cui sottolinea l’importanza anche l’ovoddese Fiorenzo Mattu, già protagonista di “Su Re” di Columbu. Attore per caso si potrebbe dire, mentre Andrea Nicolò Staffa, di Villagrande Strisaili, si è indirizzato verso il mestiere frequentando diversi laboratori tra cui il ValigiaLab della Maddalena.

Primo piano

Video

Rissa furibonda fuori da un locale a Sassari, le impressionanti immagini della notte di follia

Polizia

Guardia giurata si barrica in casa con la madre, scatta l’allarme

Le nostre iniziative