La Nuova Sardegna

A Cavazzoni, Testa e Caracciolo il Premio di letteratura “Dessì”

A Cavazzoni, Testa e Caracciolo il Premio di letteratura “Dessì”

A Villacidro la cerimonia di consegna condotta da Neri Marcoré. Un filmato dedicato a Michela Murgia. Targa consegnata a Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia Giornaliste Sardegna, per la menzione speciale al libro “Un giorno all’improvviso: I racconti delle donne al tempo del Covid”

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Il trentottesimo premio “Giuseppe Dessì” ha espresso i suoi verdetti: Ermanno Cavazzoni con il romanzo “Il gran bugiardo” (La nave di Teseo) è il vincitore della sezione Narrativa, mentre a Enrico Testa con “L’erba di nessuno” (Einaudi) va l’alloro per la sezione Poesia. I vincitori delle due categorie del premio letterario intitolato allo scrittore di “Paese d’ombre” sono stati proclamati e premiati ieri sera a Villacidro, la cittadina del Sud Sardegna dove Giuseppe Dessì aveva le sue radici.

Insieme a loro hanno partecipato alla cerimonia di premiazione, condotta da Neri Marcorè, gli altri finalisti del premio letterario: Paolo Febbraro (in lizza con “Come sempre”. Scelta di poesie 1992-2022, Elliot Edizioni) e Umberto Fiori (con “Autoritratto automatico”, Garzanti) per la sezione Poesia, Silvia Ballestra (con “La Sibilla. Vita di Joyce Lussu”, Laterza) e Gennaro Serio (con “Ludmilla e il corvo”, L’orma editore), per la Narrativa.

Nella serata, aperta da un breve video in ricordo della scrittrice Michela Murgia, vincitrice del Premio Dessì nel 2009, e scandita dagli intermezzi musicali del chitarrista Marino De Rosas, è stato conferito anche il Premio Speciale della Giuria a Elena Cattaneo, tra i più noti farmacologi e biologi italiani, e Senatrice a vita dal 2013. La direttrice del laboratorio di biologia delle cellule staminali e farmacologia delle malattie neurodegenerative del dipartimento di bioscienze dell’Università Statale di Milano, nota per le sue ricerche sulle cellule staminali e i suoi studi sulla malattia di Huntington, ha voluto devolvere i cinquemila euro del riconoscimento a un’organizzazione no-profit dedicata alla cura e assistenza delle persone dell’America Latina affette da questa patologia genetica neurodegenerativa.

È invece intervenuto alla cerimonia in collegamento video il giornalista Lucio Caracciolo, cui è andato quest’anno il Premio speciale della Fondazione di Sardegna, mentre è stata consegnata a Susi Ronchi, coordinatrice di Giulia Giornaliste Sardegna, la targa per la menzione speciale della Fondazione “Giuseppe Dessì” al libro “Un giorno all’improvviso: I racconti delle donne al tempo del Covid”.

I due super vincitori del premio letterario, Ermanno Cavazzoni ed Enrico Testa, e gli altri quattro finalisti - Silvia Ballestra, Paolo Febbraro, Umberto Fiori e Gennaro Serio - sono stati selezionati fra gli autori delle 168 opere iscritte quest’ann0 (118 per la Narrativa e 50 per la Poesia) dalla giuria presieduta da Anna Dolfi, massima studiosa dell’opera di Dessì: una qualificata commissione composta da Duilio Caocci, Giuseppe Langella, Giuseppe Lupo, Luigi Mascheroni, Gino Ruozzi, Stefano Salis, Gigliola Sulis, Nicola Turi e un rappresentante della Fondazione Dessì, che organizza il premio con il contributo del Comune di Villacidro, dell’assessorato della Pubblica Istruzione e Beni Culturali della Regione sarda e della Fondazione di Sardegna.

Calato il sipario sulla cerimonia delle premiazioni, l’appuntamento che suggella la trentottesima edizione del Premio Dessì è, come da tradizione, per l’indomani mattina (domenica 26 novembre) con i finalisti e i vincitori: Silvia Ballestra, Ermanno Cavazzoni, Paolo Febbraro, Umberto Fiori, Gennaro Serio ed Enrico Testa incontreranno il pubblico a partire dalle 10 al Mulino Cadoni.


 

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