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Luciano Ligabue: «La musica come talismano contro violenza e malessere»

Luciano Ligabue: «La musica come talismano contro violenza e malessere»

Le parole del cantautore che sarà in concerto il 31 dicembre ad Alghero

26 dicembre 2023
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Fan in fibrillazione per l’imminente atterraggio dell’astronave Ligabue sul piazzale della Pace. È lì che il 31 dicembre il mitico Luciano accompagnerà con le sue canzoni il passaggio dal 2023 al 2024. In attesa del concerto organizzato per il Cap D’Any di Alghero gli appassionati si stanno già organizzando per presidiare l’immensa platea in modo da trovarsi già dalla prima nota dell’attesissimo live sotto il palcoscenico a portata di mano con il loro beniamino, impresa non facilissima visto che l’ingresso è libero. Inoltre la scommessa sarà quella di scoprire gli spostamenti del rocker nella città catalana in modo da potergli “strappare” un selfie o battere con lui un “cinque” di intesa e complicità.

Liga sul palco algherese porterà le sue storiche hit che hanno fatto sognare e commuovere intere generazioni, da “Certe notti” a “Una vita da mediano”, da “Le donne lo sanno” a “Niente paura”, per fare un esempio dei brani che il pubblico, si prevede proveniente da tutta l’isola e oltre, canterà a squarciagola. Ma soprattutto presenterà il suo ultimo album “Dedicato a noi” al centro del tour cominciato con due emozionanti concerti all’Arena di Verona (9 e 10 ottobre) e proseguito con 27 date nei principali palasport italiani. Il 28 il cantautore di Correggio salirà sul palco a Zurigo e poi approderà in Sardegna, per la prima volta ad Alghero: anche per questo motivo l’attesa è tanta e lo sforzo organizzativo senza precedenti.

«L’inizio di questo decennio è il peggiore che si ricordi da chi ha la mia età – afferma Luciano Ligabue a proposito dei contenuti del suo nuovo album –. Alla pandemia, alla guerra in Ucraina, agli effetti sempre più disastrosi del cambiamento climatico, si è aggiunta un’estate di terribile cronaca nera. Ci sarebbe altro da aggiungere a questo drammatico elenco ma mi fermo cercando piuttosto di sottolineare una delle sue conseguenze: viviamo una maggiore fragilità sociale. Ecco, come ci si comporta quando aumentano le paure, gli egoismi, le tensioni reciproche? Quando si perdono dei punti di riferimento? Immagino che le risposte possano essere diverse per ognuno, ma in “Dedicato a noi” ho provato a raccontare dove sto cercando le mie».

Un impegno, quello di Luciano Ligabue, che è stato da sempre confermato nei suoi testi, con uno sguardo sul sociale appassionato e mai banale. Ma c’è da chiedersi quale sia la risposta in musica che Liga dà al malessere diffuso. «Io reagisco stringendomi sempre di più a chi ho vicino, affidandomi alla memoria (ma cercando di non indulgere troppo in facili nostalgie), accendendo di nuovo (e comunque, diciamolo, testardamente) un senso di speranza e di appartenenza. Il bisogno di far parte di qualcosa, magari ancora di quel “noi”. Quel “noi” che voglio pensare abbia in comune lo stesso insieme di valori, speranze, dubbi e convinzioni. Quel “noi” che nonostante i colpi subiti continua a rigirarsi le maniche. Quel “noi” che non si preoccupa, né mai lo ha fatto, di sentirsi: “Fuori moda, fuori posto, insomma sempre fuori, dai”. A quel “noi” questo album è “dedicato”».

Una dichiarazione d’impegno e d’affetto che il musicista emiliano tradurrà nelle sue note trascinanti la notte di Capodanno. Ad accompagnare Luciano Ligabue sul palco Fede Poggipollini (chitarra), Niccolò Bossini (chitarra), Max Cottafavi (chitarra), Luciano Luisi (tastiere), Ivano Zanotti (batteria) e Davide Pezzin (basso).

 

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