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Musica

I Tenores di Bitti: «Grazie Mahmood, siamo onorati di portare il nostro canto a Sanremo»

di Luca Urgu
I Tenores di Bitti: «Grazie Mahmood, siamo onorati di portare il nostro canto a Sanremo»

L'annuncio ufficiale di Amadeus, direttore artistico e conduttore delle serate

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Il panorama internazionale se l’erano guadagnato già da tempo. Soprattutto con le intuizioni della prima ora di Tziu Daniele Cossellu, leader della prima ora dei Tenores di Bitti Remunnu’E Locu e le collaborazioni tra gli altri con Peter Gabriel, Ornette Coleman e Frank Zappa. Ora è il turno delle nuove generazioni che hanno dato continuità nell’interpretazione del canto a tenore rimanere sulla strada tracciata da chi li ha preceduti e tenere alto l’onore del canto millenario a Sanremo. Nella kermesse della canzone italiana li porta sul palco un altro sardo, l’oroseino Mahmood. Lo ha ufficialmente annunciato Amadeus, direttore artistico e conduttore delle serate.

All’Ariston (per una curiosa coincidenza si chiama così anche il cineteatro di Bitti) della città dei fiori i Tenores di Bitti Remunnu’E Locu interpreteranno in duetto proprio con Mahmood “Com’è profondo il mare” di Lucio Dalla. La performance è prevista per la serata dei duetti di venerdì. «Per noi è un onore essere stati contattati da Mahmood per esibirci il 9 febbraio in questo duetto. Siamo inoltre molto entusiasti che il canto a tenore sia stato valorizzato in questo modo e portato per la prima volta a calcare la scena del Festival di Sanremo», commentano all’unisono il tenore Remunnu’e Locu, formazione oggi composta da Andrea Sella (mezza voce) , Dino Ruju (voce) , Mario Pira (basso) , Pierluigi Giorno (contra) .

Nato nel 1974 a Bitti, il coro – composto da quattro voci (mezza voce e voce Piero Sanna, Salvatore Bandinu basso, Tancredi Tucconi contra e Daniele Cossellu mezza voce e voce) – si è fatto ambasciatore del canto tradizionale sardo, contribuendo a diffondere questo genere musicale di origine millenaria davvero in tutti i continenti. Tutta l’Europa naturalmente ma poi l’Australia, Argentina, Canada, Cuba, Iraq, Egitto, Marocco, Stati Uniti, sono solo alcune delle nazioni dove la formazione si è esibita, ma l’elenco è davvero lungo dove il “canto a tenore” riconosciuto dall’Unesco tra i capolavori italiani del patrimonio orale e immateriale dell’umanità è stato apprezzato e conosciuto attirando l’attenzione di critica ed etnomusicologi. Abbiamo già detto delle numerose collaborazioni con diversi artisti del panorama internazionale come Lester Bowie, Ornette Coleman e Frank Zappa. Nel 1996 pubblicano il loro album S’Amore’e Mama, prodotto da Peter Gabriel e distribuito dalla sua etichetta discografica Real World Records. Nel 2007 sono stati insigniti dell’onorificenza di “Cavaliere della Repubblica Italiana”. I passi in avanti in questi anni sono stati enormi. Lo stesso Daniele Cossullu, oggi 91 enne (l’ultima volta ha cantato tre anni fa in occasione del suo compleanno) diceva che all’inizio il loro obiettivo era portare il canto tra gli emigrati sardi e bittesi, ma nessuno nemmeno loro si aspettavano un appeal crescente e la magia che creava anche tra gli affermati musicisti del panorama internazionale che intercettavano il canto a tenore e ne rimanevano affascinati.
 

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