La Nuova Sardegna

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Tre capolavori di Gian Maria Volonté nelle foto in mostra a Roma

di Fabio Canessa
Tre capolavori di Gian Maria Volonté nelle foto in mostra a Roma

La celebrazione a 30 anni dalla scomparsa

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Era la mattina del 6 dicembre del 1994 quando il suo corpo veniva rinvenuto senza vita in una stanza d’albergo. Si trovava a Florina, in Grecia, sul set del film di Theodoros Angelopulos “Lo sguardo di Ulisse”. Per il ruolo si era preparato al meglio, come sempre fatto in una carriera ricca di prove straordinarie.
Su tre di queste si concentra la mostra “Gian Maria Volonté 30” inaugurata pochi giorni fa a Roma, prima importante iniziativa per il trentennale della morte del grande interprete che in questo 2024 sarà ricordato in diverse occasioni compresa ovviamente la storica manifestazione organizzata dalla figlia Giovanna alla Maddalena: “La valigia dell’attore”.
La mostra visitabile nella Capitale, negli spazi del WeGil di Largo Ascianghi a Trastevere, propone novanta foto dell’archivio Enrico Appetito riguardanti tre dei film più rappresentativi della carriera di Volonté e diretti da registi con i quali ha lavorato più volte: “Per un pugno di dollari”, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Sacco e Vanzetti”.
Con il primo di questi lungometraggi, il western di Sergio Leone, l’attore conosce nel 1964 un inaspettato successo prestando il volto al violento contrabbandiere Ramon Rojo che deve vedersela con il pistolero interpretato da Clint Eastwood. Da lì in poi la sua carriera decolla, toccando quello che molti considerando l’apice con “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri: il commissario che uccide l’amante, Florinda Bolkan, è sicuramente il più iconico dei suoi personaggi. E il film vince anche il premio Oscar nel 1971.
Nello stesso anno esce “Sacco e Vanzetti” di Giuliano Montaldo, con Gian Maria Volonté affiancato da Riccardo Cucciolla nell’interpretare rispettivamente Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco, due anarchici italiani emigrati negli Stati Uniti a inizio Novecento e condannati a morte sulla sedia elettrica pur essendo innocenti. Oltre alla mostra fotografica, visitabile sino al 24 marzo con ingresso gratuito, sono previste in alcune giornate le proiezioni dei film in questione e incontri con registi, attori e critici.

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