La Nuova Sardegna

L'intervista

Anthony Peth: «Nel mio libro racconto la battaglia contro il tumore, ma prima torno in tv con il talent sul padel»

di Alessandro Pirina
Anthony Peth conduttore
Anthony Peth conduttore

Il conduttore di Uri parla dei suoi impegni televisivi e del prossimo gran gala sui 70 anni della Rai con Iva Zanicchi

03 ottobre 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Nel 2004 l’esordio in tv su Canale 5 all’ombra di Maurizio Costanzo. In vent’anni Anthony Peth, sardo di Uri, ha fatto il giro di tutto l’arco televisivo italiano, con trasmissioni su Rai, Mediaset, La7, Alice e ora Sportitalia. È qui in fatti che il conduttore 39enne si appresta a condurre la seconda edizione di “Vip4Padel”, un talent per vip appassionati appunto di padel. «Per me è una sfida importante – racconta –. Quando mi è arrivata la proposta ci ho riflettuto, perché un conduttore deve sapere cosa va a fare, non può dire sì a tutto. E così mi sono messo a studiare questa disciplina». La prima edizione, vinta da Garrison Rochelle che ha battuto Milena Miconi, ha avuto punte di 800mila spettatori. «È stata una vittoria, non solo mia, anche perché non era mai stato realizzato un programma sul padel».

Ora sta per partire la seconda edizione, ci saranno due ex campioni del mondo di calcio, la prefinale sarà a Montecarlo e la finalissima in Croazia. Ma nei programmi di Peth non c’è solo “Vip4Padel”. Infatti, su Alma, la tv nata dalla unione tra Alice e MarcoPolo, continuerà a occuparsi di cucina. «Dopo tre anni di “Chef in campo” non avevo più stimoli, non potevo più andare avanti con un impegno quotidiano. Ma continuerò i sentieri del gusto con uno spin-off, “Dolci in campo”, che partirà a gennaio». Il libro Ma nel futuro di Anthony Peth c’è anche un libro, “Il vero senso delle parole”, che uscirà a dicembre con prefazione di Silvana Giacobini.

Un libro che nasce dopo il monologo del conduttore sardo alle Iene, dove ha raccontato la sua battaglia contro l’osteosarcoma. «In questo vocabolario di vita racconto la mia esperienza personale. Il mio intento è fare sì che ci sia una chiave di lettura positiva, come è stata la mia filosofia di vita davanti a questa malattia terribile. In tv ne avevo parlato diverse volte, da Barbara Palombelli, da Eleonora Daniele, da Federica Panicucci, ma alle Iene sono voluto andare ancora più a fondo su quello che è il cancro. Fa paura, spaventa, tiene a distanza, ma con me non c’è riuscito. Fare quel monologo è stata una cosa fortissima, emozionante, tremavo tutto».

La vita di Anthony Peth è sempre su un palco, davanti alle telecamere o al timone di grandi eventi. È appena rientrato da Cagliari dove ha condotto gli International Wedding Awards, ideati da Cinzia Murgia e Alessia Ghisoni. Il prossimo weekend sarà a Montecarlo per il Gran premio Italia Carrier e eccellenti che andrà a Francesco Vecchi e Beatrice Luzzi. Mentre a fine ottobre sarà ad Arezzo per una manifestazione sui 70 anni della Rai. Al suo fianco Iva Zanicchi. «È uno di quei personaggi con cui avrei sempre voluto lavorare».

Nella sua carriera Peth si è imbattuto in tantissimi artisti. A partire da Maurizio Costanzo. «Ero uno dei dieci protagonisti di “Voglia”, andava in onda dopo Amici ed era diretto da Costanzo. Mi diceva sempre di non perdere il mio accento sardo, perché caratterizzava il mio personaggio. Anni dopo ai provini per “Gustibus” eravamo rimasti in due e alla fine scelsero me proprio per questa particolarità». Oppure Sandra Milo. «Tra noi c’era una bella amicizia, andavamo a pranzo insieme. Fu anche la madrina del mio calendario, aveva la febbre ma venne ugualmente. Lì scoprii il suo grande cuore». 

In tanti anni di tv Peth è stato sempre a un passo dall’entrare in qualche reality, ma alla fine «sono sempre subentrate proposte più importanti». Il suo idolo di gioventù era Fiorello, perché «mi piace non solo chi sa condurre, ma anche chi si diverte, perché poi il suo divertimento trascina il pubblico». Insomma, vent’anni dopo l’esordio Anthony Peth ha trovato casa all’interno del piccolo schermo, ma restando sempre fedele al suo motto. «Mantenere i piedi per terra e ricordarsi da dove si è partiti. E io penso sempre a quel primo articolo di vent’anni fa sulla Nuova che parlava di me al mio esordio in tv».

Maltempo
Maltempo

Nubifragio a Sassari, il sindaco Giuseppe Mascia: «Al lavoro per individuare le cause degli allagamenti»

Video

Pauroso acquazzone a Sassari: strade allagate, tombini come geyser e traffico in tilt

Le nostre iniziative