La Nuova Sardegna

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Innovazione in cucina

Il bollito si fa con le cozze

di Roberto Sanna
Un piatto di lingua in salsa verde dello chef Dario Torabi
Un piatto di lingua in salsa verde dello chef Dario Torabi

La ricetta speciale di Dario Torabi, titolare dell’Old Friend Bistrot

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Se nel tuo dna hai il Piemonte (in questo caso la mamma) il bollito è un piatto che nasce spontaneo anche se nasci e apri un locale in una città che è un vero crocevia mediterraneo. Ma uno chef come Dario Torabi, titolare dell’Old Friend Bistrot a Cagliari, premiato col Bib Gourmand dalla Guida Michelin 2025, nella sua cucina mette molto di più. Non foss’altro perché il padre è iraniano e anche lui a lungo ha condotto un ristorante.

Quello che viene fuori dai suoi piatti è così un mix interessante e unico in Sardegna, legato alla sua città di nascita e connesso ai prodotti del territorio, ma influenzato dai tanti paesi nei quali è transitato (dalla Germania alla Spagna, al Sudamerica, all’Asia) dopo aver frequentato il liceo classico e deciso che la vera sua strada era quella della cucina. Una cucina che qualcuno ha già definito punk, di sicuro esce dai soliti schemi.

E in un bollito che la tradizione piemontese vuole fatto rigorosamente con la lingua, troviamo l’unione con un ingrediente simbolo della cucina mediterranea e isolana come le cozze. In Sardegna certamente la tradizione non è quella piemontese, da noi la prima cosa che viene in mente quando si parla del bollito è il pentolone con dentro la pecora “in cappotto” che spesso nelle campagne suggellava la fine delle giornate primaverile dedicate alla tosatura e che resta ancora una caposaldo degli “spuntini” che si organizzano nel centro Sardegna.

Il bollito nell’Italia settentrionale è tutta un’altra cosa, tanto che nei ristoranti viene servito con un carrello coi diversi tagli e sul tavolo compaiono le salse destinate ad accompagnarlo. C’è il bollito misto e poi c’è quello col manzo unico protagonista e Dario Torabi parte proprio da questo e dalla scelta del taglio: «Per preparare un buon bollito di manzo consiglio sempre di utilizzare dei tagli di carne economici ma che allo stesso tempo sono in grado di dare sapore – spiega lo chef dell’Old Friend Bistrot –. Possono essere il muscolo, il petto o anche la spalla; sarà poi la cottura a veicolare il gusto e la morbidezza».

La preparazione è come sempre abbastanza semplice, l’importante è dare equilibrio ai sapori utilizzando le verdure: «Scelta la carne, bisogna metterla in acqua salata con cipolle, carote, sedano e patate. Chi volesse aggiungere qualcosa a livello di sapore, può profumare ulteriormente l’acqua aggiungendo ancora alloro, chiodi di garofano ma non è tassativo: utilizziamo ciò che più ci piace. Un’altra cosa fondamentale è la pazienza, per il brodo non bisogna avere fretta: la cottura deve essere lenta e di almeno quattro ore. Una volta completata la cottura, si può servire in tavola dove si può aggiungere il tocco finale: io consiglio di accompagnarlo con una salsa verde bella acida o una salsa rossa a base di peperoni, pomodori e aglio». Fin qui tutto bene ma uno chef così creativo non può non avere la sua versione personalizzata e declinata ai sapori mediterranei, un connubio sicuramente inedito da queste parti: «Noi all’Old Friend il brodo lo prepariamo con la lingua di vitello che serviamo tiepida – racconta Dario Torabi – , poi la accompagnamo con un gel di tuorlo d’uovo delle cozze in escabeche, una salsa verde di erbe spontanee ed erbe spontanee arrosto».

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