La Nuova Sardegna

L’intervista

Sarah Jane Ranieri: «Capodanno sul palco della mia amata Alghero»

di Paolo Ardovino
Sarah Jane Ranieri: «Capodanno sul palco della mia amata Alghero»

La speaker protagonista del brindisi di fine anno: «Che bei ricordi a Radio onda stereo»

2 MINUTI DI LETTURA





Ha una brutta tosse, «ma per il Capodanno risorgerò». Sarah Jane Ranieri sarà volto e voce del Cap D'Any di Alghero, domani 31 dicembre al piazzale della Pace, prima del countdown e del concerto dei Negramaro. Speaker radiofonica, per molti anni a radio Deejay, ora al Teatro Franco Parenti è attrice e docente di un corso, e si occupa dell'attività ricreativa per Dynamo camp. Al telefono Sarah Jane è divertita e divertente: «Guarda, ho scoperto l'erisimo, l'erba dei cantanti. Ma lo devi prendere in gocce, in farmacia proveranno a dartelo in pastiglie ma no, solo gocce».

Agli inizi è stata speaker di Radio onda stereo, ad Alghero. Com’è successo?

«È il 2008, vengo nell’isola perché mi innamoro di un sardo, di Sassari. Decidiamo di vivere ad Alghero, posto che amavo già e che avevo conosciuto dieci anni prima quando ero assistente di volo. Comunque, comincio a lavorare all’hotel Alma ma vengo a sapere della radio e mi propongo. Era la mia seconda esperienza».

Come si impara ad andare in diretta con microfono e cuffie?

«Fino al 2005 non avevo mai acceso un microfono, anzi le poche esibizioni pubbliche erano state catastrofiche. Sono molto timida, anche il teatro mi ha aiutata. Io credo non sia necessario imparare una dizione perfetta o mostrare di avere mille capacità. Il mestiere è: condurre e improvvisare. Avere delle parole-chiave, dei temi del giorno, e farsi guidare dalla curiosità».

La sua carriera è nata da una chiamata da ascoltatrice in trasmissione.

«Sì, ho deciso di fare radio grazie a una chiamata con Fabio Volo. Mi richiamò dopo la diretta e mi disse che dovevo fare questo nella mia vita, che in onda ero piaciuta a lui e Giuliano Sangiorgi, anche qui è un cerchio che si chiuderà sul palco di Alghero».

Torna dopo tanto tempo?

«No, no, un anno fa ho comprato casa sui bastioni. È successo che sono caduta, tre punti di sutura in testa, ero con i tacchi, infatti lì d’ora in poi solo in sandali. Cadendo ho visto il cartello “vendesi” e il giorno dopo ho chiamato con mio figlio. Ora la sto ristrutturando, è il posto che non lascerò mai nella vita».

Come sarà il saluto all’anno nuovo?

«Con Simone Paleari siamo sul palco intorno alle 22.30 e fino al brindisi, poi passiamo il testimone ai Negramaro. Non sarà facile piacere a tutti, dal 60enne a passeggio al 15enne con gli amici, per i brani ho pensato al format: uno lo vivi, uno lo ricordi, uno lo balli».

Primo piano
Il dramma

La morte del birraio Gabriele Tola: la serata con amici e il malore, aperta un'inchiesta per capire cosa sia accaduto

Le nostre iniziative