La Nuova Sardegna

La storia

Il Grande Torino a Cagliari: cronaca di una partita mai giocata

di Andrea Sini
Il Grande Torino a Cagliari: cronaca di una partita mai giocata

Lo storico Mario Fadda ricostruisce gli ultimi giorni della squadra granata: «Nel giorno della tragedia di Superga era stata programmata un’amichevole»

3 MINUTI DI LETTURA





L’amichevole che non si è mai giocata avrebbe potuto cambiare la storia del calcio. Il disastro aereo di Superga, che cancellò in un attimo una delle squadre più forti di tutti i tempi, è figlio di un cambio di programma che ha curvato il corso degli eventi, allontanando il Grande Torino dalla Sardegna per indirizzarlo verso un destino tragico. “4 Maggio 1949 - Il Grande Torino a Cagliari”, volume edito da Carlo Delfino (112 pagine impreziosite da tantissime foto e dalle illustrazioni di Alice Roggeri, con la presentazione di Giovanni Malagò e la prefazione di Sergio Giuntini) è la cronaca di un incredibile momento da sliding doors, come si direbbe nel cinema.

A tirare fuori dall’oblio questa storia, 75 anni dopo, ci ha pensato Mario Fadda, storico dello sport che da anni dispensa preziose perle che hanno in buona parte spostato i punti cardinali della storia dello sport sardo, correggendo e riordinando grazie a un lavoro improntato sul rigore scientifico errori e imprecisioni di ogni tipo. Non c’erano errori di sorta, sulle vicende che avrebbero potuto portare Valentino Mazzola a Cagliari anziché in Portogallo e poi allo schianto sul colle di Superga, in quel funesto 4 maggio 1949.

Semplicemente questa storia era inizialmente scaduta a livello di leggenda metropolitana per poi venire completamente dimenticata. Fadda parte come sempre dalle cronache e tira fuori una pagina del settimanale sportivo sardo “Sardegna Sport”, datato 15 marzo di quell’anno. “Il Torino a Cagliari il 4 maggio?”, si legge in uno dei titoli. «Secondo le ultime notizie – riporta il foglio sportivo – ci risulta che i dirigenti del Cagliari avrebbero raggiunto l’accordo con i colleghi del Torino per far disputare l’annunciato incontro tra i rossoblù cagliaritani ed i campioni granata. La data sarebbe stata fissata per il 4 maggio, giorno festivo per il rientro di S. Efisio».

Come si era arrivati a quel contatto? «I giocatori del Torino – spiega Fadda –, avevano un amico sardo, Giuseppe “Peppino” Deiana, commerciante di pellame originario di Selargius, grande tifoso dei granata e assiduo frequentatore dello stadio “Filadelfia”. Capitava di sovente che Valentino Mazzola e compagni gli inviassero una cartolina dalle città nelle quali si trovavano in trasferta. Cosa che avvenne anche in occasione dell’ultimo viaggio del Grande Torino, quello verso Lisbona». Come è noto, l’amichevole in terra lusitana era stata organizzata per festeggiare l’addio al calcio di Ferreira, capitano del Benfica e della nazionale portoghese, che in occasione di una sfida tra Italia e Portogallo disputata a Genova pochi mesi prima (il 27 febbraio).

Restava però una finestra legata all’opzione Cagliari ed era legata all’esito della corsa scudetto, che in quei mesi vedeva il Torino in lotta con l’Inter, con esiti ancora tutti da scrivere. Il presidente del Torino, Ferruccio Novo, non vedeva infatti di buon occhio la possibilità che la squadra affrontasse una faticosa e tutto sommato inutile trasferta in Portogallo in un momento cruciale della stagione: l’amichevole contro il Cagliari, della quale si parlava già da tempo, e la relativa trasferta in Sardegna, da questo punto di vista sarebbe state molto meno impegnativa.

È esattamente in questo punto che si colloca il bivio fatale per il Grande Torino: il 30 aprile, la decisiva partita contro l’Inter terminò con un pareggio per 0-0 che sancì di fatto, anche se ancora non matematicamente, la conquista del quinto tricolore consecutivo da parte dei granata. Rinfrancato da questo risultato, Novo acconsentì all’opzione Lisbona, accantonando per il momento l’invito a Cagliari: il Grande Torino giocò dunque la sua ultima gara, l’amichevole in casa del Benfica, il 3 maggio 1949, perdendo per 4-3. Il giorno successivo, al rientro dal Portogallo, lo schianto sul colle di Superga.

Primo piano
L’inchiesta

La tragedia di Isola Rossa: i due pescatori morti per i traumi dopo lo schianto sullo scoglio

Le nostre iniziative