Pompia, mandorle e zafferano nella colomba Durche Sardigna di Roberto Murgia
Quest’anno il pluripremiato pasticcere di Alghero ha creato 4 speciali uova di cioccolato ispirate ai sapori dei dolci tipici dell’isola
A Pasqua, ad Alghero, l’aria profuma di zafferano, mandorle, scorze d’agrumi e miele. Sono i profumi che escono ogni giorno dal laboratorio di Roberto Murgia, pasticcere autodidatta che, nella sua bottega di via Guglielmo Marconi 11, racconta la Sardegna con dolci che uniscono tradizione e creatività. La sua colomba “Durche Sardigna”, ormai diventata un piccolo culto tra i suoi clienti, è un perfetto esempio di questa filosofia: una colomba a forma di uovo, con un impasto ricco e profumato che fonde pompia candita, perle cremose di mandorle e zafferano.
«È un dolce che rappresenta l’isola in ogni dettaglio – racconta Murgia – ma nasce anche dal desiderio di innovare, di portare avanti le nostre tradizioni in chiave moderna». Accanto a questa specialità pasquale, non mancano mai i grandi classici sardi come le pardulas e le casadine di formaggio, dolci antichi che Roberto propone in versioni curate, eleganti e fedeli alla tradizione. Sorprendente anche la sua interpretazione della pastiera in chiave sarda, realizzata con una frolla a base di grano duro Cappelli e un ripieno di grano cotto, ricotta di pecora, pompia candita, zafferano e mandorle.
«La Sardegna ha una materia prima straordinaria, spesso sottovalutata. Mi piace andare a fondo, esplorare ogni possibilità, sempre con rispetto verso ciò che ci è stato tramandato». Per la Pasqua 2025, Murgia ha deciso di sperimentare anche con il cioccolato: «Sebbene le uova di cioccolato siano ormai molto comuni, ho scelto di legarmi alla mia terra e alla tradizione sarda, ispirando i ripieni delle uova ai dolci tipici della Sardegna. Sono così nate quattro varianti».
C’è chi trova all’interno aranzada, chi su pistiddu, chi una morbida pasta di mandorle profumata al fior d’arancio, chi ancora pezzetti croccanti di torrone sardo. Il tutto lavorato con cura, dal temperaggio del cioccolato alla chiusura manuale dello stampo. Il percorso che ha portato Roberto Murgia a diventare uno dei nomi più apprezzati nel mondo della pasticceria isolana non è affatto lineare. Dopo una laurea in scienze motorie e un’esperienza di otto anni a Roma come insegnante di fitness e pilates, sceglie di seguire una passione coltivata quasi in silenzio: la pasticceria.
«Non ho mai frequentato corsi, né scuole. Sono completamente autodidatta. Ho imparato osservando, leggendo, provando. La manualità mi è venuta naturale anche grazie alla mia formazione artistica che mi ha permesso di avvicinarmi con naturalezza ai dolci decorati sardi, una tradizione che mi ha sempre affascinato.», racconta. All’epoca gestiva uno dei pochi blog di cucina sardi esistenti sul web. Era un hobby, ma le basi di quello che sarebbe diventato il suo futuro erano già lì. Nel 2015 apre finalmente la sua pasticceria ad Alghero.
«La mia gavetta continua ancora oggi. Ogni giorno imparo qualcosa, ogni giorno sbaglio e miglioro. È questo il bello di questo lavoro: non si smette mai di crescere». E la crescita di Roberto Murgia è stata rapida e costante. La sua pasticceria è oggi tra le quattro più premiate in Sardegna dalla guida del Gambero Rosso, l’unica specializzata in dolci sardi ad avere due torte segnalate nella prestigiosa pubblicazione. Nel 2025 è arrivato anche il premio speciale per la valorizzazione delle produzioni territoriali, riconoscimento che per Murgia ha un valore particolare: «Mi ha emozionato molto e mi ha dato la conferma che la strada intrapresa è quella giusta». Il suo lavoro ha superato anche i confini nazionali. Le sue creazioni sono apparse su riviste specializzate, e sono state raccontate perfino nell’edizione giapponese di Le Figaró.
«Quando ho ricevuto in laboratorio giornaliste venute apposta dal Giappone per fotografare e filmare i miei dolci sardi decorati, ho capito che stavo facendo qualcosa che parlava davvero al cuore delle persone, anche molto lontano da qui».