Roma tra violenza e traffici di droga: l’ascesa del nuovo re del crimine
Il romanzo d’esordio del giornalista sassarese Giuseppe Scarpa
La mala romana ha un nuovo re. Il “boia”, violento capo degli ultras di una delle due squadre della Capitale e signore della cocaina, da intoccabile della curva inizia la scala alla gerarchia criminale e da braccio destro del “padrino” più temuto di Roma, lotta fino a diventare l’imperatore della criminalità, lo spietato boss che ha in mano i traffici illeciti di tutta la città. Un affare milionario.
È questa la trama di Roma Criminale, il romanzo d’esordio di Giuseppe Scarpa, giornalista d’inchiesta sassarese, pubblicato da due settimane da Newton Compton e già pronto per la prima ristampa: «Una cosa che mi inorgoglisce», spiega l’autore che ormai da anni si occupa della cronaca romana, prima sulle colonne di Repubblica, poi su quelle del Messaggero e infine nuovamente su Repubblica. L’impronta giornalistica traspare dalle pagine di Roma criminale che, infatti, prende spunto da fatti realmente accaduti e che racconta in chiave romanzata la realtà della criminalità della Capitale.
«Negli ultimi anni mi sono occupato della criminalità romana, e della lotta aperta per conquistare l’egemonia. Da sardo – spiega Scarpa – non ero abituato ad osservare un crimine così evidente e violento che lotta nelle strade per diventare dominante. Questo aspetto emerge nitidamente dal romanzo, in cui spicca il racconto del forestiero che nota sfaccettature che magari i locali non notano per colpa dell’abitudine e dell’assuefazione a questo tipo di ostentazione. Io sono cresciuto a Sassari e noto le grandi differenze che ci sono, ad esempio, tra alcuni quartieri periferici della capitale e il suo centro. Nelle piccole città questi abissi non esistono». Roma, poi, ha un ruolo da protagonista: «Lo dico spesso, non è solo il luogo in cui è ambientata la storia, è il palcoscenico in cui si muovono i protagonisti perfettamente a loro agio nelle sue mille storture. D’altra parte stiamo parlando di una città in cui si consumano due tonnellate di cocaina al mese». Un universo criminale non troppo lontano dall’isola, come racconta la cronaca, quella vera: «È vero, i collegamenti ci sono e i bosso romani vorrebbero che fossero più frequenti – continua Giuseppe Scarpa –. La criminalità della Capitale ha interessi in Sardegna, la frequenta soprattutto d’estate. Ci sono diversi episodi che raccontano di trasferte dei rifornitori di cocaina per soddisfare le esigenze dei suoi clienti abituali e per non perdere i giri d’affari neanche d’estate».
L’isola, poi, ha il suo fascino criminale: «Non escludo che in futuro possa essere lo spunto per un’altra storia. Ho conosciuto Annino Mele, mi intriga la figura di Matteo Boe e le storie dell'ultima stagione dei sequestri. Oggi siamo specializzati negli assalti armati». Il materiale non manca. E chissà che non possa essere uno spunto per l’altra passione di Giuseppe Scarpa, la televisione, dove ha firmato documentari su Stefano Cucchi, sulla violenza di genere e sul femminicidio di Sara Di Pietrantonio, premiato ai nastri d’argento. Potrebbe essere una domanda da fare all’autore che il 22 aprile, alle 18, sarà nella sala conferenza della Camera di commercio di Sassari per presentare il suo volume insieme a Salvatore Taras.
Il tour proseguirà il 23 ad Alghero, alle 19 alla libreria Cyrano di via Vittorio Emanuele II (con Gian Mario Sias), il 24 nella Sala polivalente di Banari, alle 18 in via La Marmora 16 (con Davide Mosca), il 25 alle 18 per il firmacopie nella libreria Giunti al punto del centro commerciale Porte di Sassari e infine nei locali dell’ex pretura di Ittiri, in via Marconi (con Antonio Muglia). (c.z.)