Hamas sospende rilascio ostaggi, Trump: "Liberi entro sabato o scoppierà inferno"
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Gaza, 10 feb. (Adnkronos/Afp) - Hamas usa gli ostaggi per fare pressing su Israele ma rischia di far saltare la tregua. Dopo l'annuncio fatto lunedì sera su uno slittamento "a data da definirsi" del rilascio degli ostaggi previsto per sabato prossimo in risposta a presunte violazioni dell'accordo per il cessate il fuoco da parte di Israele, il gruppo islamico ha addrizzato il tiro. Subito è arrivato l'avvertimento del presidente Usa Donald Trump: nel caso in cui non avvenisse il rilascio entro sabato “scoppierà l'inferno”. Con una parziale marcia indietro Hamas ha precisato che la porta rimane aperta allo scambio fra ostaggi e detenuti di sabato, come previsto dall'accordo per la tregua a Gaza. "Hamas ha intenzionalmente fatto questo annuncio (per loslittamento del rilascio degli ostaggi, ndr) cinque giorni prima per dare ampio tempo ai mediatori per esercitare pressioni su Israele perché mantenga i suoi impegni. La porta rimane aperta perché lo scambio avvenga come previsto, una volta che l'occupante attua gli impegni presi". Un messaggio arrivato dopo che il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva fatto sapere che Israele "mantiene il suo impegno a rispettare l'accordo" e chiarendo che "tutte le famiglie degli ostaggi sono state informate" degli ultimi sviluppi. Nel frattempo però l'esercito israeliano ha annunciato di stare "rafforzando fortemente l'area" attorno alla Striscia di Gaza, dopo aver ricevuto l'ordine dal ministro della Difesa Israel Katz di tenersi pronto "a tutti gli scenari". "Dopo aver valutato la situazione (...) è stato deciso di rinforzare significativamente la zona con truppe aggiuntive per missioni difensive", si legge nella dichiarazione. In precedenza, Katz aveva accusato Hamas di aver violato l'accordo di tregua annunciando che avrebbe rinviato il prossimo rilascio degli ostaggi israeliani, previsto per sabato. "Non torneremo alla realtà del 7 ottobre", ha aggiunto Katz in riferimento all'attacco di due anni fa in Israele che ha portato all'avvio di operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza. Da Trump è arrivato subito un ultimatum ad Hamas: se tutti gli ostaggi rimanenti non saranno rilasciati entro “sabato alle 12” (senza specificare il fuso di riferimento) “scoppierà l'inferno”. Il presidente Usa non ha specificato quali conseguenze Hamas potrebbe temere dagli Stati Uniti, limitandosi a dire “scopriranno cosa intendo” quando gli è stato chiesto di approfondire. Trump ha poi affermato di non aspettarsi che Hamas si adegui alla sua richiesta: “Non credo che si adegueranno... Penso che molti ostaggi siano morti. Penso che sia una grande, una grande tragedia umana”. Nel frattempo però l'esercito israeliano ha annunciato di stare "rafforzando fortemente l'area" attorno alla Striscia di Gaza, dopo aver ricevuto l'ordine dal ministro della Difesa Israel Katz di tenersi pronto "a tutti gli scenari". "Dopo aver valutato la situazione (...) è stato deciso di rinforzare significativamente la zona con truppe aggiuntive per missioni difensive", si legge nella dichiarazione. In precedenza, Katz aveva accusato Hamas di aver violato l'accordo di tregua annunciando che avrebbe rinviato il prossimo rilascio degli ostaggi israeliani, previsto per sabato. "Non torneremo alla realtà del 7 ottobre", ha aggiunto Katz in riferimento all'attacco di due anni fa in Israele che ha portato all'avvio di operazioni militari israeliane contro Hamas nella Striscia di Gaza.