Open Fibra, reti come autostrade e l’isola entra nell’era della banda ultraveloce
Gianfranco Podda: stiamo cablando paesi e città come Olbia e Sassari, abbiamo cominciato durante la pandemia senza fermarci mai
Costruire autostrade virtuali dove sfrecciano ad alta velocità non le automobili ma i dati dei nostri server, pc e smartphone. Il futuro, insomma, fatto di comunicazioni e trasmissioni ultraveloci, così come oggi richiede il mondo dell’impresa ma anche la vita di tutti i giorni. È questa la mission di Open Fiber spa, azienda italiana che opera all'ingrosso nel mercato delle infrastrutture di rete. È l’impresa che da anni sta cablando città e paesi della Sardegna (per il momento sono 14), a cominciare proprio da Olbia, forse oggi la città più sensibile all’orizzonte dell’innovazione tecnologica.
Un mondo tutto da scoprire per i ragazzi dell’istituto tecnico Deffenu di Olbia (le classi 4ª e 5ª A , 4ª e 5ª B e 4ª C del corso di informatica e la classe 5ª A del corso di costruzione, ambiente e territorio) guidato da dirigente scolastico Stefano Stacca con i docenti Bernardetta Pirina e Alessio Marzaioli del gruppo di lavoro del progetto La Nuova @Scuola.
All’appuntamento con gli studenti del Deffenu l’azienda si è presentata con i massimi dirigenti nell’isola, a cominciare da Gianfranco Podda, network operation manager di Open Fiber Sardegna, il field manager Roberto Mereu e l’addetto alle relazioni esterne Gabriele Carracoy. In modo semplice e stimolante hanno raccontato cosa è e cosa fa Open Fiber. Soprattutto hanno acceso i riflettori sulle enormi prospettive di sviluppo, anche occupazionale, che offre l’azienda nel campo delle infrastrutture di rete in tutta Italia. Materia appetibile per gli studenti di un istituto tecnico – soprattutto quelli delle quarte e quinte classi – che osservano il mercato del lavoro e le opportunità che può offrire ai giovani nel campo delle comunicazioni e dell’innovazione tecnologica.
Nata nel 2015, alla sua fondazione Open Fiber spa era interamente partecipata da Enel, che progressivamente è uscita dalla società cedendo le quote a Cdp Equity (spa appartenente alla Cassa depositi e prestiti) e al fondo australiano Macquarie asset management.
L’avventura imprenditoriale di Open Fiber è avvincente. Gianfranco Podda racconta un’azienda che sta guidando la Sardegna verso l’era del digitale avanzato, quella della fibra ottica Ftth che consente di arrivare a 10 giga, cioè una velocità impensabile. «Non siamo un gestore telefonico – dice –. Stiamo cablando le città, cioè stiamo realizzando l’infrastruttura di rete e ne cediamo l’uso agli operatori che ci pagano e fanno le loro offerte ai consumatori. A Olbia abbiamo già cablato quasi tutto il centro e adesso stiamo lavorando alla fascia periferica e alle frazioni. A Murta Maria, per esempio». «A bbiamo cominciato durante la pandemia – continua Gabriele Carracoy – e non ci siamo mai fermati. Neanche di fronte a difficoltà oggettive come la mancanza di figure professionali specializzate per svolgere alcuni lavori».
Incredibile ma vero, in un settore pure votato a quell’innovazione tecnologica che tanto affascina i giovani.