La Nuova Sardegna

Alghero

Al carcere un’eredità da 1200 libri

Al carcere un’eredità da 1200 libri

È la donazione di Maria Enrica Signorini, un’insegnante scomparsa di recente

28 dicembre 2017
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ALGHERO. Una vita dedicata all’insegnamento e alla cultura. Alla letteratura e alla possibilità che attraverso le pagine di un libro chiunque possa trovare la propria libertà. Era il chiodo fisso di Maria Enrica Signorini. Insegnante della scuola primaria, deceduta in seguito a una grave malattia, la donna continuerà a vivere nel ricordo anche delle tantissime persone che non l’hanno conosciuta di persona ma che oggi, grazie alla sua generosità, possono scoprirne l’umanità profonda e versatile. Varia, come la sua cultura e la sua voglia di sapere. Lo testimonia la sterminata biblioteca che Maria Enrica Signorini ha donato di recente al carcere di Alghero. «Mia madre, prima di lasciarci, mi aveva dato precise disposizioni verbali», racconta oggi la figlia, Marina Puggioni. «Lei voleva che i libri contenuti nella sua biblioteca personale fossero donati a una istituzione carceraria – prosegue – e oggi, grazie all’interessamento di Mauro Cescon, questo suo desiderio è diventato realtà nonostante le lunghe trafile burocratico-amministrative incontrate lungo il percorso». Ad accogliere questo straordinario atto di generosità, compiuto da Marina Puggioni in nome di una promessa fatta alla madre, è stato per primo il carcere di Alghero. Così oggi i mille e duecento libri della biblioteca di Maria Enrica Signorini sono proprietà dell’istituto di via Vittorio Emanuele.

«Siamo molto contenti – sottolinea Marina Puggioni – perché la casa di reclusione di Alghero è un modello per i progetti di rieducazione, che passano necessariamente dallo studio e dalla cultura». Tra i tantissimi volumi, ci sono numerosissimi libri di letteratura, di storia dell’arte, poesia, musica, filosofia e pedagogia, romanzi e narrativa. Una lista variegata, frutto del lavoro di catalogazione effettuato da Marina Puggioni prima di compiere la donazione voluta dalla mamma in punto di morte. (g.m.s.)

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