La Nuova Sardegna

Alghero

L’hotel Bellavista venduto all’asta: a Fertilia si spera nel rilancio

Gian Mario Sias
L'hotel Bellavista, immagine di repertorio
L'hotel Bellavista, immagine di repertorio

La Nieddu Costruzioni di Sassari l’ha acquistato per un milione e mezzo

15 ottobre 2019
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ALGHERO. L’hotel Bellavista di Fertilia avrà una seconda vita. Non solo: intorno alla sua resurrezione ruoterà il rilancio del borgo giuliano e riprenderanno slancio le ambizioni di sviluppo turistico del quartiere “satellite” di Alghero, che meriterebbe altra fortuna e altre attenzioni, circondata com’è dal litorale e dalla pineta di Maria Pia, dalle spiagge più ambite di tutta la Riviera – a iniziare dalle vicinissime Bombarde e Lazzaretto – e dal compendio lagunare del Calich. Nelle scorse settimane l’enorme edificio che si affaccia sulla piazza principale e guarda dall’alto in basso Capo Caccia e tutta la baia è stato venduto.

Il bene di proprietà del demanio regionale è stato acquisito dalla ditta Nieddu Costruzioni srl di Sassari. Dopo due aste andate a vuoto, il terzo tentativo è stato quello buono per gli uffici dell’assessorato regionale degli Enti locali, delle Finanze e dell’Urbanistica. La società, una delle più quotate nel florido settore edile del territorio, ha comprato per una cifra decisamente congrua rispetto al valore dell’immobile: un milione e mezzo di euro e pochi spiccioli per assicurarsi l’hotel, il cui nome è decisamente appropriato. Il Bellavista è nell’elenco dei beni trasferiti dall’Agenzia del demanio al patrimonio disponibile regionale dal 2008. Quattro piani sopra il livello di superficie più un seminterrato, l’albergo misura quasi 2mila metri quadrati, più 145 metri quadrati di terrazze e verande dal primo al terzo piano. Il bene immobile è stato dichiarato di notevole interesse culturale nel 2010 dal decreto del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Utilizzato sino al 2012 come hotel, da lì in poi è stato oggetto di occupazioni, raid e attentati. L’ultimo risale al 2016, quando un incendio interessò soprattutto il pian terreno, anche se le fiamme si propagarono sino al terzo piano e causarono danni a tutto il fabbricato. Nel 2017 è stato inserito nell’elenco dei beni alienabili e messo all’asta in base alla stima risultante dalla perizia fatta dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Sassari, che ha base ad Alghero.

Come detto, i primi due tentativi sono andati a vuoto, ma da qualche giorno il Bellavista ha finalmente un padrone. Salvo sorprese, ovviamente: se è vero che gli Enti locali della Regione hanno fatto tutto quello che c’era da fare per portare a compimento l’operazione, è altrettanto vero che sono ancora in corso le verifiche dei requisiti a opera degli uffici ministeriali. L’iter si dovrebbe completare entro dieci giorni. «Finalmente questo importante bene regionale trova un proprietario», commenta Umberto Oppus, direttore generale dell’assessorato regionale degli Enti locali. «In questo modo non solo si concretizza un percorso atteso – aggiunge – ma si gettano le basi per il contestuale rilancio di altri interventi fondamentali per Fertilia».

Il dirigente regionale ricorda che «l’assessore regionale Quirico Sanna ha tre obiettivi di fondo – dichiara – lavorare insieme al Comune per assicurare a Fertilia il rilancio che merita, risolvere il problema dei beni inutilizzati, come quelli acquisiti da Laore, ripensare lo sviluppo del borgo insieme agli amministratori locali, ai cittadini e ad altri portatori di interesse».

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