«Dopo l’intervento per un tumore, risonanza fissata a giugno 2027 per sospetta recidiva»
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Sassari «La disponibilità per una risonanza, richiesta al Cup il 24 febbraio scorso, portava questa data: 11 giugno 2027 da fare a Dolianova. Ma io sono stata operata più volte per un tumore, la visita mi è stata richiesta dopo una diagnosi di sospetta recidiva. Alla fine mi sono dovuta rivolgere per l’ennesima volta, pagando, a una struttura privata. Non si può vivere così».
La storia drammatica di Laura Arangino, 40 anni di Sant’Antioco, madre di una ragazza di 14 anni, arriva dritta al cuore e toglie il fiato, soprattutto perché, come lei, in questa assurda situazione che racconta con un filo di voce in gola, ci sono decine e decine di pazienti sardi. Non un anno, questa volta due. Due anni per fare una visita medica urgente, richiesta da una malata oncologica del Sud Sardegna che ha subito tre interventi, due a Cagliari e uno a Milano, a distanza di pochi mesi. «Sono malata oncologica dal 2022, ho avuto tre interventi e ho un’invalidità del cento per cento. La visita di controllo risale al 17 febbraio scorso a Milano, dove mi prescrivono pet e risonanza urgente per possibile recidiva, da fare entro 180 giorni come indicato dall’impegnativa».
Stanchezza, disperazione, dal racconto di Laura Arangino emerge la forza di una donna che a tratti, in questi due anni, ha perso la voglia di combattere: «Sono stanca, non è giusto. Pur essendo stata operata a Milano, ho provato a prenotare nella mia isola perché i costi di viaggio e pernottamento erano insostenibili. Non so più quanti soldi ho speso ogni volta, anche perché a Milano non potevo andare da sola». Trecento euro per i voli, di andata e ritorno, un b&B dove dormire, oltre i mezzi di trasporto per raggiungere l’ospedale: «Stavo a tredici minuti, per andare col taxi, per ché non potevo usare i mezzi pubblici, spendevo venti, trenta euro per andare e tornare». Da qui l’esigenza di fare pet e risonanza in Sardegna: «La prima visita l’ho fatta, ma per la risonanza non potevo, non posso aspettare due anni». La donna, che fa la banconiera in una pizzeria di Bacu Abis, si è così rivolta ai privati: «E purtroppo non me lo hanno rimborsato perché avrei dovuto seguire un iter particolare come mi hanno poi spiegato dall’ufficio Urp». Trecento euro per la risonanza fatta a dicembre 2024, altre 232 per l’ultima fatta quest’anno a Cagliari. Visite su visite. Spostamenti su spostamenti. Aerei, bus, vitto e alloggio: «Chi è povero fa in tempo a morire».
Un’altra drammatica testimonianza arriva da Eleonora Serra: «Ci tengo a testimoniare anche la mia esperienza per quanto riguarda la malasanità in Sardegna. Impossibile, da anni, prenotare una visita endocrinologica. Ho un'esenzione per ipotiroidismo e sono costretta o a prenotare una visita privatamente o a rinunciarci. Una vergogna».