Alghero, Punta Giglio: aperto il museo
Nicola Nieddu
L’inaugurazione dopo mesi di polemiche: un centinaio di persone ha visitato la struttura
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ALGHERO. In punta di piedi, dopo mesi di polemiche che non si sono placate, la Cooperativa Il Quinto elemento ha aperto ieri mattina il sito di Punta Giglio. Nei giorni scorsi il Comitato che contesta ferocemente l’operazione ha annunciato la presentazione di un dettagliato esposto all’Ue, ma nel frattempo i lavori sono giunti a conclusione pur se con un certo ritardo rispetto alla tempistica annunciata la scorsa primavera.
I cancelli del complesso sono stati aperti ieri mattina senza una pubblicità preventiva (la data esatta non era stata annunciata nei giorni scorsi anche perché fino all’ultimo la cooperativa era incerta se far slittare l’apertura di un’ulteriore settimana) e la sorpresa è stata tutta per gli escursionisti che, sfruttando la bella giornata, si erano recati a Punta Giglio per una passeggiata. I visitatori a sono stati un centinaio circa e già nella prima giornata di apertura molte persone hanno potuto usufruire dei nuovi percorsi museali, utilizzare i servizi pubblici e bere qualcosa al punto di ristoro. «E' un primo fine settimana di test – hanno commentato dal Quinto elemento –. Per noi era importante aprire alla fruizione pubblica, e siamo lieti della reazione molto positiva di turisti e visitatori». Durante la giornata è stato anche utilizzato per la prima volta il mezzo elettrico da otto posti che d'ora in avanti trasporterà i dipendenti e le forniture e la formula per l’ingresso è stata sperimentale: i residenti ad Alghero hanno potuto visitare gratis il nuovo museo Maps (dedicato alla storia e alle specificità naturalistiche dell'area) mentre per tutti gli altri il costo del biglietto è stato di 5 euro. Una formula che, sempre in via sperimentale, verrà riproposta per tutti i week-end. Il Maps resterà aperto tutto l’anno, così come il Rifugio del Mare, la struttura ricettiva realizzata per ospitare gli escursionisti. Tutto il lavoro, che ha visto l’area chiusa per diversi mesi, nasce infatti dal bando dello Stato “Cammini e Percorsi” per la riqualificazione di edifici pubblici abbandonati da destinarsi al turismo lento e che, tra i vari siti presi in considerazione in tutto il territorio nazionale, inseriva anche l’area di Punta Giglio dove sono presenti alcune installazioni militari risalenti alla Seconda guerra mondiale e abbandonate da diverso tempo.
Un bando che ha avuto un percorso burocratico complesso e svolto quasi sottotraccia, fino al momento dell’inizio dei lavori la scorsa primavera. La polemica è esplosa rovente da parte di un Comitato spontaneo e nel mirino è finita la Cooperativa Il Quinto elemento, bersaglio più volte di insulti e minacce.
Non sono mancate nemmeno le prese di posizione politiche su diversi fronti, che hanno visto intervenire esponenti dell’attuale amministrazione comunale e delle precedenti. Il sito adesso è comunque aperto e la cooperativa dovrà preoccuparsi di fare il suo lavoro, cioè metterlo a regime, mentre la polemica si sposta su un altro fronte: nei giorni scorsi il Comitato “Punta Giglio libera” ha annunciato un esposto inoltrato nei giorni scorsi alla Commissione Europea per denunciare le violazioni di norme comunitarie e nazionali.
Nel frattempo all’orizzonte si profila un’altra battaglia ambientalista: quella per il faro di Capo Caccia, uno dei simboli della costa algherese. L’opposizione ha già sollevato il problema in consiglio comunale denunciando «il rischio altissimo di veder ceduto il faro a privati da parte dello Stato, attraverso Difesa Servizi SpA, come riferito anche dal direttore del Parco di Porto Conte, in seduta pubblica«.
I cancelli del complesso sono stati aperti ieri mattina senza una pubblicità preventiva (la data esatta non era stata annunciata nei giorni scorsi anche perché fino all’ultimo la cooperativa era incerta se far slittare l’apertura di un’ulteriore settimana) e la sorpresa è stata tutta per gli escursionisti che, sfruttando la bella giornata, si erano recati a Punta Giglio per una passeggiata. I visitatori a sono stati un centinaio circa e già nella prima giornata di apertura molte persone hanno potuto usufruire dei nuovi percorsi museali, utilizzare i servizi pubblici e bere qualcosa al punto di ristoro. «E' un primo fine settimana di test – hanno commentato dal Quinto elemento –. Per noi era importante aprire alla fruizione pubblica, e siamo lieti della reazione molto positiva di turisti e visitatori». Durante la giornata è stato anche utilizzato per la prima volta il mezzo elettrico da otto posti che d'ora in avanti trasporterà i dipendenti e le forniture e la formula per l’ingresso è stata sperimentale: i residenti ad Alghero hanno potuto visitare gratis il nuovo museo Maps (dedicato alla storia e alle specificità naturalistiche dell'area) mentre per tutti gli altri il costo del biglietto è stato di 5 euro. Una formula che, sempre in via sperimentale, verrà riproposta per tutti i week-end. Il Maps resterà aperto tutto l’anno, così come il Rifugio del Mare, la struttura ricettiva realizzata per ospitare gli escursionisti. Tutto il lavoro, che ha visto l’area chiusa per diversi mesi, nasce infatti dal bando dello Stato “Cammini e Percorsi” per la riqualificazione di edifici pubblici abbandonati da destinarsi al turismo lento e che, tra i vari siti presi in considerazione in tutto il territorio nazionale, inseriva anche l’area di Punta Giglio dove sono presenti alcune installazioni militari risalenti alla Seconda guerra mondiale e abbandonate da diverso tempo.
Un bando che ha avuto un percorso burocratico complesso e svolto quasi sottotraccia, fino al momento dell’inizio dei lavori la scorsa primavera. La polemica è esplosa rovente da parte di un Comitato spontaneo e nel mirino è finita la Cooperativa Il Quinto elemento, bersaglio più volte di insulti e minacce.
Non sono mancate nemmeno le prese di posizione politiche su diversi fronti, che hanno visto intervenire esponenti dell’attuale amministrazione comunale e delle precedenti. Il sito adesso è comunque aperto e la cooperativa dovrà preoccuparsi di fare il suo lavoro, cioè metterlo a regime, mentre la polemica si sposta su un altro fronte: nei giorni scorsi il Comitato “Punta Giglio libera” ha annunciato un esposto inoltrato nei giorni scorsi alla Commissione Europea per denunciare le violazioni di norme comunitarie e nazionali.
Nel frattempo all’orizzonte si profila un’altra battaglia ambientalista: quella per il faro di Capo Caccia, uno dei simboli della costa algherese. L’opposizione ha già sollevato il problema in consiglio comunale denunciando «il rischio altissimo di veder ceduto il faro a privati da parte dello Stato, attraverso Difesa Servizi SpA, come riferito anche dal direttore del Parco di Porto Conte, in seduta pubblica«.