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«Lascio l’azienda in buone mani»: Alberti cambia proprietà dopo 100 anni

di Luca Fiori
«Lascio l’azienda in buone mani»: Alberti cambia proprietà dopo 100 anni

La storica salumeria di via Roma a Sassari aperta ad aprile del 1925 compie un secolo di vita. Antonello, figlio del fondatore, ha venduto ai dipendenti: «A 85 anni devo riposarmi»

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Sassari «Mio padre non era solo un salumiere, ma anche un salumaio, faceva salami e prosciutti prelibati con le sue mani per le più importanti famiglie della città». Era figlio d’arte Mario Alberti: originario di una famiglia di Novara, era nato a Sassari nel 1902 e sua madre Rafaela nel 1910 aveva aperto un piccolo alimentari all’angolo tra via Manno e via Cavour.
Nel 1925 dopo essersi fatto le ossa, prima in città e poi nel Nord Italia, Mario - appena 23enne - apre la salumeria di via Roma che in poco tempo diventa un punto di riferimento per la città. «Ad aprile, tra poche settimane, saranno passati cento anni – racconta con emozione il figlio del fondatore Antonello Alberti – e questa ricorrenza sarà certamente festeggiata con tutta la città. Ma il tempo è passato anche per me – aggiunge – sto per compiere 85 anni e non avendo più le forze per mandare avanti ho ceduto la salumeria a un mio dipendente».

Lo storico locale di via Roma 23 non cambia né il nome né la qualità dei prodotti, ma ora la gestione è nelle mani di Marcello Palmas, sassarese si 36 anni e di sua moglie Maria Vittoria Salis di 34. La coppia, che ha tre figli maschi, non è arrivata per caso ad acquisire una delle botteghe più antiche della città.
«Lascio il negozio in ottime mani» racconta Alberti durante una passeggiata dalla salumeria a piazza d’Italia, insieme a chi ha preso il suo posto dietro al bancone. «Marcello ha lavorato con me dodici anni – racconta l’anziano commerciante – si è dimostrato una persona intelligente e valida. Ha imparato le tecniche giuste – aggiunge Antonello Alberti – apprezzare la clientela, riceverla nella maniera migliore e tentare di servirla sempre con quello che desidera. In negozio rimarrà il sistema che ci ha premiato per tanti anni – aggiunge Alberti – che è quello di scegliere con cura i migliori prodotti per i nostri clienti, come mi h insegnato mio padre».

Consapevole della grande responsabilità, quando ha deciso di rilevare la salumeria, Marcello Palmas non ha pensato neanche per un momento a cambiare il nome nell’insegna. «Alberti è un’istituzione della città – spiega il nuovo titolare – il nome rimarrà per sempre e ci impegneremo per tenerlo alto. Ancora oggi Antonello Alberti ci sta vicino – aggiunge Palmas – la sua figura è ancora molto presente per aiuti e consigli di ogni genere». In cucina e dietro al bancone, insieme a Marcello Palmas e MariaVittoria Salis, lavorano lo storico salumiere Gavino Sinibaldi, entrato da Alberti nel 1983, e le cuoche Elisa Pagotto e Marzia Arca.

«La nostra salumeria serviva le più importanti famiglie di Sassari – spiega Antonello Alberti – che non solo venivano a fare la spesa, ma si facevano preparare dei prosciutti da mio padre. Mio padre aveva la seconda elementare ma non ho mai conosciuto un salumiere più esperto di lui. Voleva i prodotti migliori, non c'erano discussioni. L’organizzazione del negozio era esattamente come quella di oggi: il bancone, la cassa, e di fronte un grande scaffale. Qui i vini, lì sopra lo scatolame, in basso i cassetti con i diversi tipi di pasta sfusa. Con piccole variazioni il negozio era esattamente come lo vedete oggi».

Tra i clienti anche alcuni nomi illustri, come i componenti della famiglia Segni e quelli della famiglia Cossiga. «C’è anche un aneddoto che riguarda Francesco Cossiga – sorride Alberti – mio padre mi raccontava che una volta, per la troppa golosità di prendere un pezzo di mortadella Cossiga infilò un dito nell’affettatrice e se si tagliò». Dieci anni fa a celebrare i novant’anni della salumeria era stato il sindaco Nicola Sanna. «Stiamo pensando a un evento per il centesimo compleanno – spiega Marcello Palmas – spero che ci sia tutta la famiglia Alberti, inviteremo il sindaco e speriamo sia una festa per tutta la città».
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