La Nuova Sardegna

Alghero

Il rogo del 2017

Palazzo bruciato, ultime mediazioni ad Alghero: «Non demolitelo, va ristrutturato»

di Nicola Nieddu
Palazzo bruciato, ultime mediazioni ad Alghero: «Non demolitelo, va ristrutturato»

Le famiglie incontreranno le assicurazioni

21 luglio 2023
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Alghero A settembre è in programma un nuovo (e forse ultimo) tentativo di mediazione tra le parti. Al centro di tutto la questione relativa al palazzo bruciato di via Vittorio Emanuele, di fronte all'officina comunale.

Da una parte il condominio, i condomini e la ditta costruttrice Sofingi, mentre dall'altra una decina di assicurazioni. L’obiettivo è risolvere una volta per tutte una situazione che si trascina ormai da sei anni, quando la struttura fu interessata da un maxi rogo. Mentre tutte e tre le perizie del tribunale dicono che il palazzo si può ristrutturare in quanto non sono presenti lesioni strutturali importanti, qualcuno ipotizza invece di ricostruire l’edificio da capo. Intanto, dopo le perizie dei vigili del fuoco e dei tecnici incaricati dal tribunale, la palla è passata alle varie assicurazioni coinvolte, che dovranno pagare, ognuna per le quote dei propri assicurati, i circa 7 milioni di euro di danno totale stabilito dal tribunale di Sassari. Di questi 7 milioni di euro, 2 milioni e 200mila euro serviranno per la ristrutturazione completa. Al momento – secondo quanto riferito dal portavoce di tutti i condomini, Marco Marchesi – l'unica assicurazione ad aver versato qualcosa è la Axa, che ha effettuato un primo bonifico di un milione e 200mila euro. Sempre la Axa è pronta per un secondo bonifico, stavolta da un milione e 400mila euro. «Noi condomini – sottolinea Marchesi – siamo d'accordo per far iniziare il prima possibile la ristrutturazione, appena recupereremo i circa 3 milioni che occorrono per i lavori. Poi penseremo a recuperare il resto dei soldi per un totale di 7 milioni di euro, che comprende una serie di risarcimenti per le spese sostenute da tutti i proprietari in tutti questi anni». Tempo fa qualcuno aveva ipotizzato l'abbattimento del palazzo e una nuova ricostruzione, ma tutti i proprietari sono contro questa ipotesi perché l’operazione farebbe lievitare eccessivamente i costi e i tempi, probabilmente, si allungherebbero ulteriormente. «Di abbattimento non se ne parla proprio – chiarisce il portavoce dei condomini –. Noi vogliamo ristrutturare. Altrimenti c’è il rischio di perdere ulteriore tempo e altro denaro, come se non fosse sufficiente quello perso fino a oggi». Una querelle che va avanti dal luglio 2017, quando il palazzo prese fuoco a causa di un incendio divampato nel magazzino dato in affitto a Risparmio Casa. Un rogo che aveva costretto le famiglie, che avevano investito i loro risparmi nell'acquisto di una casa, a una sistemazione di emergenza.

Della proposta di costruzione di un nuovo palazzo se ne era parlato persino in consiglio comunale, con la proposta di trovare un'area comunale da cedere in cambio del terreno su cui oggi sorge il palazzo bruciato. Una vera e propria permuta tra amministrazione e Sofingi. L'idea sarebbe stata quella di realizzare un parcheggio al posto del palazzo andato in fiamme, mentre la nuova struttura sarebbe potuta sorgere nell'area che si trova alla fine di via XX Settembre, dopo il liceo scientifico e la scuola media. La proposta, però, non convinse tutti i condomini. Qualcuno rispose: «Una volta ricevuto il risarcimento, si ristruttura la palazzina esistente. Altrimenti deciderò io dove acquistare la mia nuova casa».
 

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