Villacidro, 4 anni al piromane
Luciano Onnis
Condannato il muratore arrestato dalla Forestale mentre cercava di dare fuoco a un bosco. E' sospettato di altri sessantatré incendi
09 luglio 2009
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VILLACIDRO. Il «Nerone» dei boschi villacidresi è servito: quattro anni di reclusione a Luciano Loi, 44 anni, l'incendiario per diletto colto sul fatto dagli agenti del Corpo forestale mentre appiccava il fuoco ai boschi di Mitza Manna, lungo la strada che porta a Sa Spendula, località turistica nei monti di Villacidro. Il giudice monocratico del Tribunale di Cagliari, nel processo con rito abbreviato celebrato ieri, è stato inflessibile: otto mesi in più rispetto a quelli chiesti dal pubblico ministero.
«La condanna - ha commentato Delfo Poddighe, comandante del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale della Regione - costituisce un importante risultato poichè Luciano Loi è ritenuto responsabile di gran parte dei numerosi incendi che hanno interessato i boschi di Villacidro nei mesi di maggio e di giugno». Un incendiario seriale, quindi, che avrebbe colpito già sessantatre volte quest’anno e magari chissà quante altre volte in passato.
L'arresto in flagranza di Luciano Loi - la cui professione di muratore poco ha a che fare con possibili vantaggi derivanti dai boschi in cenere - è avvenuto il pomeriggio del 2 luglio scorso. Già da maggio gli agenti dei nuclei investigativi dell’ispettorato di Cagliari del Corpo forestale e della stazione di Villacidro erano all’erta nelle vaste aree boscate del «paese d’ombre» con lo scopo di mettere le mani sugli incendiari che avevano cominciato a colpire già da metà maggio. Una squadra di quindici rangers si è alternata ventiquattro ore su ventiquattro, con uso di tecnologie avanzate di sorveglianza, nel pattugliamento dei boschi sull’intero compendio di Monti Mannu.
Giovedì scorso, intorno alle 16, una pattuglia appostata in località Mitza Manna in posizione visiva strategica, ha notato una Ford Fiesta grigia procedere lentamente sulla strada per Sa Spendula. Poi l'auto ha rallentato ulteriormente e da un finestrino è stato lanciato qualcosa di non meglio definito in direzione del sottobosco. Dopo qualche secondo si è levato un filo di fumo e subito dopo le prime fiamme. I rangers hanno allertato via radio le altre pattuglie dislocate nella zona e tutte le strade di Sa Spendula sono state bloccate. La Ford Fiesta, alla cui guida c'era appunto Luciano Loi, è stata intercettata e bloccata. Immediata la perquisizione personale e dell’auto, che ha portato alle prove di colpevolezza del muratore con la passione dei boschi in fiamme. Nel vano del cruscotto fiammiferi e accendino, sotto il sedile lato guida una miccia già pronta per l'uso, fatta con una sigaretta infilzata ai lati da due cerini. Una volta accesa e lanciata fra l’erba secca, consumandosi avrebbe innescato l’accensione dei fiammiferi e quindi le fiamme. Ulteriore prova la marca di sigarette usate per gli inneschi: le "Camel" lunghe, quelle fumate solitamente da Loi e i cui mozziconi sono stati più volte trovati nei punti di innesco dei roghi.
«La condanna - ha commentato Delfo Poddighe, comandante del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale della Regione - costituisce un importante risultato poichè Luciano Loi è ritenuto responsabile di gran parte dei numerosi incendi che hanno interessato i boschi di Villacidro nei mesi di maggio e di giugno». Un incendiario seriale, quindi, che avrebbe colpito già sessantatre volte quest’anno e magari chissà quante altre volte in passato.
L'arresto in flagranza di Luciano Loi - la cui professione di muratore poco ha a che fare con possibili vantaggi derivanti dai boschi in cenere - è avvenuto il pomeriggio del 2 luglio scorso. Già da maggio gli agenti dei nuclei investigativi dell’ispettorato di Cagliari del Corpo forestale e della stazione di Villacidro erano all’erta nelle vaste aree boscate del «paese d’ombre» con lo scopo di mettere le mani sugli incendiari che avevano cominciato a colpire già da metà maggio. Una squadra di quindici rangers si è alternata ventiquattro ore su ventiquattro, con uso di tecnologie avanzate di sorveglianza, nel pattugliamento dei boschi sull’intero compendio di Monti Mannu.
Giovedì scorso, intorno alle 16, una pattuglia appostata in località Mitza Manna in posizione visiva strategica, ha notato una Ford Fiesta grigia procedere lentamente sulla strada per Sa Spendula. Poi l'auto ha rallentato ulteriormente e da un finestrino è stato lanciato qualcosa di non meglio definito in direzione del sottobosco. Dopo qualche secondo si è levato un filo di fumo e subito dopo le prime fiamme. I rangers hanno allertato via radio le altre pattuglie dislocate nella zona e tutte le strade di Sa Spendula sono state bloccate. La Ford Fiesta, alla cui guida c'era appunto Luciano Loi, è stata intercettata e bloccata. Immediata la perquisizione personale e dell’auto, che ha portato alle prove di colpevolezza del muratore con la passione dei boschi in fiamme. Nel vano del cruscotto fiammiferi e accendino, sotto il sedile lato guida una miccia già pronta per l'uso, fatta con una sigaretta infilzata ai lati da due cerini. Una volta accesa e lanciata fra l’erba secca, consumandosi avrebbe innescato l’accensione dei fiammiferi e quindi le fiamme. Ulteriore prova la marca di sigarette usate per gli inneschi: le "Camel" lunghe, quelle fumate solitamente da Loi e i cui mozziconi sono stati più volte trovati nei punti di innesco dei roghi.