La Nuova Sardegna

Cagliari

Asl 6, pochi pediatri e norme troppo rigide

di Luciano Onnis
Asl 6, pochi pediatri e norme troppo rigide

Spesso chi ha più figli si ritrova costretto a rivolgersi a medici diversi Il limite degli ottocento assistiti per medico non può essere aggirato

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VILLACIDRO. Famiglia con due o più bambini in casa? Vietato avere lo stesso pediatra se quello che già ne seguiva uno ha raggiunto il massimale.

E’ così che sta capitando nella Asl 6 del Medio Campidano, dove monta la protesta dei genitori, costituitisi in comitato per far fronte a una disposizione che sta creando situazioni a dir poco paradossali nei nuclei familiari con assistiti in tenera età.

Dai vari comuni si leva la voce di mamme e papà che chiedono che si vada in deroga alla normativa vigente (che ovviamente non è solo nella Asl 6) al numero di pazienti che vengono assegnati a un pediatra, con la richiesta esplicita che il ricongiungimento familiari esista anche nel campo dell’assistenza.

«All’interno dello stesso nucleo familiare chi ha più figli dovrebbe avere il diritto di avere entrambi seguiti dallo stesso pediatra – spiega Arianna Melis, portavoce del pool di comitati locali del Medio Campidano – se il mio primo figlio che ha tre anni è assegnato a un medico, perché non devo poter scegliere lo stesso per quello più piccolo nato da poco? Ipotizzando che entrambi si ammalino contemporaneamente di influenza, potrei ritrovarmi in casa due medici nello stesso momento. Da non sottovalutare anche che se il primo pediatra ha il massimale, mi viene assegnato un altro fuori dal mio comune di residenza. E’ tutto assurdo».

La parola al dottor Giuseppe Vacca, segretario provinciale della Federazione italiano medici pediatri: “Nonostante ci sia un articolo dell’accordo collettivo nazionale che prevede espressamente una deroga per cui ogni pediatra ha diritto a un numero di pazienti pari a 800 con la possibilità, in casi particolari questo numero può essere derogato del 10%. Nello stesso tempo, se in un famiglia c’è già un bambino iscritto con un pediatra che ha superato il massimale, si può andare in deroga alla deroga con il superamento degli 880 assistiti per medico».

Così prevede la normativa, nei fatti è tutt’altra cosa. «In una paese come Sardara – prosegue Giuseppe Vacca -, dove opera un pediatra che ha già superato il numero massimo consentito, i bambini appartenenti a uno stesso nucleo familiare non possono esse iscritti con lui e i genitori sono costretti a rivolgersi ad altri pediatri operanti in altri comuni. Ci siamo mossi con l’azienda sanitaria, che, dietro la spinta di una collega che giustamente tutela i suoi interessi, sta applicando, secondo noi in maniera molto restrittiva, le norme dell’accordo collettivo nazionale, anche sulla base di un parere espresso dalla Sisac nazionale, Struttura interregionale dei sanitari convenzionati».

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