La Nuova Sardegna

Cagliari

Fu paciere in una lite e venne ucciso: il pm chiede due condanne

Fu paciere in una lite e venne ucciso: il pm chiede due condanne

Martin Aru e suo padre Massimiliano a processo per l'omicidio di Sandro Picci avvenuto a Cagliari l'8 ottobre 2016

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CAGLIARI. Dodici e dieci anni di reclusione. Sono le condanne chieste dal pubblico ministero Guido Pani nei confronti di Martin Aru, il giovane accusato di aver ucciso Sandro Picci l'8 ottobre 2016, nel quartiere di Is Mirrionis a Cagliari, e per il padre Massimiliano, ritenuto dalla Procura complice del delitto.

I due sono sotto processo in abbreviato davanti alla Gup del Tribunale di capoluogo, Lucia Perra. Secondo l'accusa sono responsabili della morte dell'uomo il quale, durate una lite, aveva cercato di fare da paciere, finendo però per essere raggiunto accidentalmente da un colpo di pistola. La perizia psichiatrica su Martin Aru ha stabilito che al momento del fatto era capace di intendere e di volere.

Oggi 30 maggio il pm ha formulato le sue richieste, sollecitando la condanna per entrambi gli imputati ma prevedendo sia le attenuanti generiche che quelle per la giovane età, oltre che lo sconto di un terzo della pena per la scelta del rito alternativo. Dopo la pubblica accusa hanno parlato l'avvocato di parte civile Marco Lisu, che ha chiesto un milione di euro di provvisionale per i parenti della vittima, e uno dei difensori, Francesco Marongiu.

Quest'ultimo ha sostenuto che il suo assistito quella mattina era stato provocato, picchiato e minacciato di morte. Era stato attraversato da «uno stato di rabbia e paura» e aveva reagito esplodendo «un solo colpo, sbagliando soggetto». Il 28 giugno parleranno gli altri difensori, Marco Fausto Piras e Antonello Garau, poi la sentenza.

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