La Nuova Sardegna

Cagliari

A Guasila un museo dedicato all'eroe di guerra Raimondo Scintu

Gian Carlo Bulla
A Guasila un museo dedicato all'eroe di guerra Raimondo Scintu

Insignito delle medaglie d’oro e d’argento al valore militare per le sue impavide imprese durante la prima guerra mondiale sull’Altopiano della Bainsizza e a Monte Zebio

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GUASILA. Raimondo Scintu il valoroso caporale della Brigata Sassari nato nel 1889 a Guasila e deceduto a Roma nel 1968, insignito delle medaglie d’oro e d’argento al valore militare per le sue impavide imprese durante la prima guerra mondiale sull’Altopiano della Bainsizza (Slovenia occidentale a nord di Gorizia) e Monte Zebio (Altopiano dei Sette comuni, Vicenza) è stato commemorato sabato pomeriggio nel paese della Trexenta, che gli ha dato i natali, nel centesimo anniversario della fine della “Grande Guerra” a 50 anni dalla sua morte. La Domenica del Corriere (il popolare settimanale italiano fondato a Milano nel 1899 e chiuso nel 1989) a cavallo tra l’estate e l’autunno del 1917 gli ha dedicato ben due copertine (prime pagine) illustrate da Achille Beltrame. Guasila e la città di Roma, alla sua morte, gli hanno intitolato una via.

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L’amministrazione comunale del paese che gli ha dato i natali gli ha dedicato il museo allestito al piano superiore delle vecchie carceri che è stato inaugurato sabato alla presenza del colonnello paracadutista Stefano Fani comandante del 151 reggimento fanteria della Brigata Sassari, della sindaca Paola Casula e di Angela Scintu, la più giovane delle nipoti del’eroe dei “diavoli rossi”. Dopo il taglio inaugurale del nastro si è svolta nel teatro fratelli Medas una conferenza nel corso della quale Ignazio Marras, assessore alla cultura del comune di Guasila ha presentato il progetto del museo comunale all’interno del quale c’è un reparto dedicato alla “Grande Guerra” in generale e a Raimondo Scintu in particolare. Sono intervenuti, oltre al sindaco Casula, al colonnello Fani, alla nipote Anna, ai familiari dei “sassarini di Guasila che hanno partecipato alla “Grande Guerra, il tenente colonnello Pasquale Orecchioni, direttore del museo storico della brigata Sassari e lo storico Luciano Carta che ha illustrato il suo ultimo lavoro sui soldati sardi nella “Grande Guerra”.

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Al termine della conferenza è stato messo in scena lo spettacolo “Storia dello statuto autonomo” di Gianluca Medas. Queste sono le motivazioni per il riconoscimento e l’attribuzione della medaglia d’oro al valore militare all’eroe sardo: “Caporale ciclista di un battaglione, in un momento critico del combattimento si offriva spontaneamente per recarsi da solo nella trincea nemica, allo scopo di prendere prigionieri, per illuminare sulla situazione il proprio Comandante. Con mirabile ardimento, ne catturava cinque. Successivamente. ritornava, poi, in compagnia di pochi coraggiosi, nel trinceramento avversario, e vi catturava altri quaranta nemici. Spingendosi quindi in una caverna, ove erano ricoverati degli ufficiali, intimava loro la resa e, ferito gravemente al petto da due pallottole tirategli a bruciapelo da un ufficiale superiore, aveva l'indomita forza di ucciderlo e catturare un altro ufficiale. Sempre ed ovunque luminosissimo esempio a tutti del più fulgido eroismo di soldato e delle più belle qualità della gente di Sardegna. Altopiano della Bainsizza, 16 settembre 1917».

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Questa è la motivazione per l’assegnazione della medaglia d’argento al valore militare. “Ciclista al comando di un battaglione, durante il violento bombardamento nemico, in piedi e completamente allo scoperto, tratteneva i compagni. Latore di ordini in zone fortemente battute, calmo e sereno, adempiva il proprio compito. In circostanze difficili, coadiuvava efficacemente l’ufficiale, e si offriva infine volontariamente di far parte delle ondate d’assalto, mirabile esempio a tutti di slancio e coraggio”. Monte Zebio, 10.06.1917”.

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«Guasila sabato ha ricordato il suo eroe, Raimondo Scintu - afferma il sindaco Paola Casula -. Un gesto doveroso ma anche un grande onore per tutta la nostra comunità. Partire dalla memoria per trasmettere ai nostri giovani quei valori che hanno contraddistinto i soldati sardi durante la Prima Guerra Mondiale: onore, dovere, coraggio e orgoglio. Il mio ringraziamento va a tutti coloro che hanno permesso che questo progetto si realizzasse, ma un grazie di cuore va alla “piccolina” di casa Scintu, Anna, che con la sua determinazione ci ha portato fin qui».

«Sentivo di doverlo fare - sottolinea Anna Scintu - per onorare la memoria della mia famiglia, in particolare per mio padre, che ci ha lasciato undici anni fa e aveva questo desiderio».
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