La Nuova Sardegna

Cagliari Ci sono voluti 23 anni dai reati compiuti, ma alla fine (ieri 9 settembre) la Giustizia ha potuto presentare il conto a un condannato - con sentenza passata in giudicato -, per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti: deve scontare 13 anni e quattro mesi di reclusione, più pene accessorie varie come tre anni di libertà vigilata a fine pena e interdizione perpetua dai pubblici uffici. È un veneto di 73enne, Luciano Paramatti, ai suo tempo frequentatore di Cagliari, con numerosi precedenti penali, e residenza stabilita nella repubblica di Andorra presumibilmente per sfuggire alle ricerche delle forze di polizia.

A fine anni Novanta si era inserito in una organizzazione dedita al traffico di droga fra Cagliari, la penisola e l’estero. Lo hanno scovato a San Donà di Piave, nella sua regione, i carabinieri del nucleo investigativo provinciale di Cagliari, diretti dal maggiore Nicola Pilia, che non hanno mai smesso di cercarlo, tanto più dopo la sentenza diventata esecutiva. Gli investigatori cagliaritani hanno fornito ai colleghi della locale Compagnia e del nucleo operativo di Venezia l’indirizzo dove andare a prendere il ricercato. I fatti erano stati commessi a Cagliari e in altri luoghi del territorio nazionale, fino a luglio dell'anno 2000. Il settantreenne era ritenuto artefice di un grosso giro internazionale e nazionale di stupefacenti, smantellato in Sardegna dai carabinieri. Il decorso giudiziario è stato lungo ma alla fine era arrivata dopo circa dieci anni la sentenza definitiva del tribunale di Cagliari. Intanto però il condannato si è reso irreperibile, facendo perdere ogni traccia.

La localizzazione del catturando è stata ricostruita dai carabinieri del nucleo investigativo provinciale di Cagliari attraverso l'esame incrociato di diverse banche dati e successivamente comunicata ai colleghi veneti per la materiale cattura. L'uomo è stato rintracciato a San Donà di Piave presso una casa disabitata in corso di ristrutturazione.