La Nuova Sardegna

Cagliari

Asse Italia-Albania

Il sassarese Gabriele Grabesu e i cagliaritani Giovanni Portas e Paolo Gaviano a capo del traffico internazionale di droga smantellato dai carabinieri

di Luciano Onnis

	Da sinistra il capitano Michele Cerri, al centro il generale Luca Corbellotti, a destra il capitano Pietro Lucania
Da sinistra il capitano Michele Cerri, al centro il generale Luca Corbellotti, a destra il capitano Pietro Lucania

Gaviano ipovedente è agli arresti domiciliari. In tre anni il giro di affari è stato di oltre 18 milioni di euro

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Cagliari C’è anche un ipovedente fra i tre sardi trafficanti di droga su scala internazionale, due cagliaritani e un sassarese, che inondavano l’isola di hascisc e cocaina fatta arrivare dalla Spagna e dall’Albania, con un giro d’affare di circa 19 milioni di euro fra il 2018 e il 2021.

L’organizzazione è stata smantellata dai carabinieri della Compagnia di Quartu, diretti dal capitano Michele Cerri e dai suoi stretti collaboratori parigrado Pietro Lucania e Gianni Russo (da pochi mesi in pensione), che in tre anni di complesse indagini, hanno portato l’autorità giudiziaria ad emettere 40 ordinanze di custodia cautelare, di cui 23 in carcere e 17 ai domiciliari, nonché al recupero nel triennio di 670 chili complessivi fra cocaina e hascisc, che immessi sul mercato avrebbero fruttato circa 9 milioni di euro all’organizzazione criminale.

Gli indagati sono complessivamente 72. In carcere sono finiti il 42enne cagliaritano Giovanni Portas e il sassarese Gabriele Grabesu, 37enne, mentre a Paolo Gaviano, 52 anni, anche lui di Cagliari, ipovedente, il Gip ha concesso gli arresti domiciliari per via della sua menomazione. La droga arrivava a Cagliari con diversi espedienti: l’hascisc dalla Spagna e veniva commercializzato su Cagliari e hinterland da Portas e Gaviano (che si avvaleva di fidati collaboratori che lo supportavano nella sua condizione di ipovedente), mentre la cocaina, proveniente dall’Albania e girata ai grossisti sardi da complici albanesi) la prelevava Grabesu che poi la piazzava sul mercato di Sassari.

A capo del sodalizio c’era Portas, che gestiva il commercio di hascisc nel quartiere di San Michele, dove era un autentico boss. La sua base logistica l’aveva però a Quartu, in un’abitazione mono familiare nel quartiere di Pitz’ e ‘Serra, dove ad operare nella custodia e nella consegna della droga c’era l’intero nucleo familiare. Ruolo altrettanto importante lo aveva il semicieco Gaviano, che nonostante la sua condizione riusciva a tenere in pugno la situazione dello spaccio ed era temutissimo. 

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