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Il caso

Riprendono le ricerche di Francesca Deidda: dopo il ritrovamento di accappatoio e bite dentale nella zona di San Vito in azione i sommozzatori

di Luciano Onnis
Riprendono le ricerche di Francesca Deidda: dopo il ritrovamento di accappatoio e bite dentale nella zona di San Vito in azione i sommozzatori

Il marito Igor Sollai è in carcere sospettato di averla uccisa. Domani a San Sperate fiaccolata di solidarietà e preghiera per la donna

13 luglio 2024
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San Vito C’erano anche i sommozzatori dei vigili del fuoco alla ripresa delle ricerche del corpo di Francesca Deidda, la donna di 42 anni di San Sperate scomparsa dal 10 maggio. Le indagini si sono concentrate sul greto del rio Piccoca e tra la folta vegetazione che lo accompagna verso il mare, lungo la vecchia strada statale 125, in località San Priamo.

La task force che cerca le tracce di Francesca è composta dai carabinieri della Compagnia di Iglesias, dai Cacciatori di Sardegna, del Soccorso alpino, dal Saf dei vigili del fuoco e della Protezione civile, continua a passare al setaccio il tratto che va dal chilometro 35 della vecchia statale 125 fin oltre il chilometro 42, dove nei giorni scorsi sono stati trovati effetti personali riconducibili alla donna scomparsa. Il bite dentale con custodia sarebbe proprio di Francesca, come avrebbe confermato agli investigatori l’odontotecnico che glielo ha confezionato. Ma all’esame del Ris ci sono anche un accappatoio, un beauty case, due brandelli di felpa apparentemente sporchi di sangue, che potrebbero tutti essere di Francesca Deidda.

La presenza dei sommozzatori è stata richiesta per ispezionare un fossato semi allagato. il sopralluogo non avrebbe portato risultati ma non ci sono conferme. Gli inquirenti, tuttavia, non cambiano idea e sono convinti che la donna sia stata uccisa dal marito Igor Sollai, 43enne – in carcere a Uta da una settimana per l’ipotesi di reato di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere -, e il suo corpo abbandonato proprio nella zona in cui da diversi giorni si concentrano le ricerche, con l’impiego di un centinaio di uomini. A suo carico ci sarebbero le numerose incongruenze emerse durante gli interrogatori da parte dei carabinieri e del pubblico ministero Marco Cocco. Ma c’è soprattutto l’aggancio, la sera in cui si sono perse le tracce della moglie, della cella del suo cellulare e anche di quello dell’indagato nel tratto della statale 125 dove ora si effettuano le ricerche del cadavere della moglie. Lui dice di averla accompagnata lì su richiesta della donna, dove era attesa da persone su un Van Volkswagen. L’indagato ha ripetuto che si tratterebbe di un allontanamento volontario, ma gli inquirenti non gli credono.

Intanto domani sera 14 luglio alle 21 a San Sperate è prevista una fiaccolata di solidarietà e preghiera per Francesca, con partenza da piazza 1° Maggio, organizzata dal consiglio comunale.

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