La Nuova Sardegna

Cagliari

Corte d’Assise d’appello

Tumori curati con gli ultrasuoni: pena ridotta per la dottoressa accusata di omicidio

di Andrea Massidda

	Alba Puddu durante una trasmissione delle Iene
Alba Puddu durante una trasmissione delle Iene

Alba Veronica Puddu era stata condannata all’ergastolo in primo grado

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Cagliari Non più l’ergastolo, come prevedeva la sentenza di primo grado, ma una pena ridotta a 18 anni di reclusione. E’ questa la condanna inflitta oggi venerdì 10 gennaio dalla Corte d’Assise d’Appello di Cagliari ad Alba Veronica Puddu, la dottoressa 53enne di Tertenia radiata dall’Ordine dei Medici dopo l’accusa di omicidio volontario aggravato, circonvenzione di incapace e truffa (reato prescritto) per aver trattato i suoi pazienti oncologici con ultrasuoni, finendo per aggravarne le condizioni di salute e, in un solo caso, causandone persino la morte.

All’imputata, difesa dagli avvocati Gianluca Aste e Michele Zuddas, in appello la Corte ha riconosciuto il parziale vizio di mente, riducendo così la pena. A incidere sulla nuova decisione dei giudici, due aspetti: la riconosciuta minore intensità del dolo (proprio come richiesto dai difensori che sostenevano la non volontà di uccidere) e la perizia psichiatrica del professor Elvezio Pilfo (esperto noto per essere stato perito nel caso Cogne e più recentemente nel processo ad Alessia Pifferi) nella quale si concludeva che al momento dei fatti contestati Puddu fosse parzialmente incapace di intendere e di volere, per quanto socialmente pericolosa e non in grado di esercitare la professione medica.

L’inchiesta giudiziaria era scaturita da un servizio della trasmissione televisiva "Le Iene" nel 2017, che aveva denunciato la situazione di diversi malati oncologici che avevano abbandonato le cure tradizionali per affidarsi ai trattamenti proposti da Puddu.

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