Francesca Deidda, lo straziante ricordo delle colleghe e amiche: «Sempre nei nostri cuori»
L’arcivescovo Baturi: «Come Gesù tradita da una persona che amava»
Elmas Nell’omelia, l’arcivescovo Baturi ha voluto accostare la morte di Francesca per mano di una persona che riteneva fidata, a quella di Gesù Cristo tradito da un suo discepolo e finito in croce. Come appunto Francesca. Alla fine del rito religioso, il momento forse più commovente e struggente quando una collega di lavoro della donna, uccisa dal marito, ha letto un messaggio a nome di tutte le colleghe che tanto le volevano bene. E che hanno contribuito in maniera determinante a risolvere il giallo della sua scomparsa e a indirizzare gli inquirenti nelle indagini successive.
«Franci, a marzo sarebbero stati 11 anni trascorsi dal nostro primo incontro. Nuovo lavoro, nuovo gruppo, nuova esperienza. Un nuovo progetto tutto per noi. Ognuno con le proprie caratteristiche. Tu spiccavi perché sei sempre stata la più brava. Questo lavoro sembrava essere su misura per te. Sempre presente, puntuale, precisa, e sempre pronta ad aiutare chi aveva qualche dubbio, dimenticanza o perché semplicemente era più pigro a leggere i manuali e aggiornamenti. Eri la più brava, questo te lo riconoscevamo da sempre e non sono frasi fatte. Tu eri, sei, davvero così. Non abbiamo mai conosciuto una persona più dedita al lavoro, gentile ed educata. Mai una parola fuori posto e sempre molto riservata. Un giorno, però, mi ricordo che, infastidita, avevi pronunciato una parolaccia. Ti ho sentito e ti ho chiesto se fosse tutto a posto. Orgogliosa di te ho esclamato: “Ma allora, come noi, anche tu dici le parolacce”. Inevitabilmente ti sei messa a ridere e il tuo viso ha raggiunto quel colore fucsia che avevi in volto ogni volta che ti imbarazzavi. Sono stati anni intensi, caratterizzati dall'unione di quel gruppo che, nonostante il tempo, è rimasto comunque unito come oggi. E siamo qua per te, per darti l'ultimo saluto. Ti abbiamo cercato, abbiamo sperato, abbiamo chiesto aiuto e infine ti abbiamo trovata. Abbiamo creduto nelle forze dell'ordine, che fin dal principio ci hanno a volte ascoltati e hanno preso a cuore da subito questa vicenda. Ti abbiamo fatto dalle promesse, rispettando sempre quella riservatezza che ti caratterizzava. Abbiamo creduto e continueremo a credere nella giustizia, in quella divina e in quella terra. Quest'ultimo giorno, quell'ultimo giorno, eri più bella del solito e te l’ho fatto notare e mi hai ringraziata. E io oggi grazie lo dico a te, per tutto ciò che ci hai trasmesso, per la bella persona che sei, perché per noi resterei sempre la nostra amata collega. Ti vogliamo bene Franci».