Caserma ai profughi? Il governo nega
Il sottosegretario Rossi ha smentito il centro di accoglienza. Il sindaco Soddu: «La potrei destinare ad alloggi popolari»
NUORO. «Fatte le dovute verifiche, il sottosegretario Rossi ha smentito la modifica della destinazione d’uso della costruenda caserma di Pratosardo, specificando che nessuna decisione sul suo utilizzo è ancora stata assunta dal ministero e dall’Esercito. Del suo futuro se ne parlerà nelle prossime settimane, ma in ogni caso la struttura continuerà a rimanere nella piena disponibilità del ministero della Difesa». La precisazione è arrivata direttamente da Roma e a riferirla è il deputato nuorese Roberto Capelli, leader del Centro democratico, che si è affrettato a chiedere spiegazioni al ministero non appena è venuto a conoscenza della possibilità che la caserma in costruzione a Pratosardo potesse essere trasformata in un centro di accoglienza per i profughi.
«Sono rimasto perplesso – ha spiegato Roberto Capelli –. Mi sembrava strano, anche perché credo che la nuova caserma non corrisponda ai parametri previsti per quel tipo di strutture scelte per ospitare i migranti. Non conosco a fondo la situazione, ma in tutta sincerità auspico che la Regione Sardegna stia lavorando per trovare una proficua soluzione delle varie vertenze aperte con il ministero della Difesa. Una soluzione che sia gradita a tutti i territori interessati, che dovranno ovviamente essere parte attiva delle decisioni – ha sottolineato il deputato nuorese –. Ma soprattutto auspico che la questione della caserma di Pratosardo non venga utilizzata come elemento di pressione da parte dello Stato nei confronti dello Regione – ha concluso Roberto Capelli –. Ma anche viceversa».
La notizia che nella caserma di Pratosardo non arrivino più i soldati della Brigata Sassari e al loro posto ci siano i profughi ha destato molte perplessità in città. C’era molta attesa per l’arrivo dei militari del Nucleo trasmissioni: 250 nuove buste paga in un territorio colpito da una crisi infinita.
«Non so niente del centro di accoglienza – ha spiegato il sindaco Andrea Soddu, sconcertato per l’ennesima decisione in arrivo dall’alto senza che lui sia stato neppure interpellato –. Di certo sappiamo che la decisione sul futuro della struttura è stata interamente trasferita a Roma. Nell’ultimo incontro con il generale Giovannini, venuto a Nuoro qualche settimana fa per constatare lo stato dei lavori – ha continuato Soddu – non c’era stata alcuna decisione in proposito, ma l’alto ufficiale aveva fatto capire che le trattative si erano ormai spostate dalla Sardegna e si sarebbero svolte al ministero. Proprio per non correre ulteriori rischi, se la struttura fosse stata terminata nei tempi previsti probabilmente i “sassarini” sarebbero stati già a Nuoro, ho accelerato i lavori. L’impresa ha ricevuto i pagamenti arretrati e sta procedendo speditamente per finire l’opera nel più breve tempo possibile. Mentre per quanto riguarda la possibilità che diventi un centro di accoglienza –ha aggiunto il sindaco – credo che la struttura non abbia le caratteristiche richieste dal ministero. E comunque, se non avrò certezze sull’arrivo della Brigata Sassari, ma che continuo a sperare, cercherò allora una soluzione diversa. Ne parleremo anche in consiglio comunale , ma l’idea potrebbe essere quella di destinare quei grandi spazi ai nostri cittadini in difficoltà economiche. A quelle persone – ha concluso Andrea Soddu – in lista per avere un alloggio popolare. Oltre il 20 per cento della popolazione nuorese è in una situazione di grave fragilità e quella dev’essere la nostra prima preoccupazione». (plp)