La Nuova Sardegna

Nuoro

OROSEI

Bidderosa, esplode la polemica politica

Paolo Merlini
Un panorama dell'oasi naturalistica
Un panorama dell'oasi naturalistica

Il sindaco Mula: «Nessun favoritismo». Ma la bozza di accordo con l’Ente Foreste non prevedeva lo scorporo dell’area

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OROSEI. «Favori agli amici? Ma le pare che a pochi mesi dalle elezioni presto il fianco ai miei avversari politici con un’operazione clientelare?». Il sindaco Franco Mula continua a rimandare al mittente le accuse sulla concessione di Bidderosa. «La verità è che nel settembre scorso si è presentata da noi una cooperativa di giovani con un progetto che abbiamo ritenuto meritevole per l’originalità della proposta e l’impatto ambientale ridotto al minimo. Ma se si vuole perdere un’altra occasione di sviluppo e occupazione – dice Mula – siamo pronti a metterlo da parte. Mi risulta inoltre che, visto il clamore della vicenda, la stessa cooperativa stia meditando di lasciare». L’opposizione rappresentata da Orosei Democratica invece non si sposta di un millimetro: la concessione di 5 ettari dell’oasi, per 15 anni e senza bando di gara, «è un favore all’entourage della maggioranza», ribadisce l’ex sindaco Gino Derosas.

Chisu: accuse pretestuose. Interviene anche Francesca Chisu, consigliere comunale dell’altra lista all’opposizione, Orosei Civica. Tirata in ballo perché, con la sua presenza alla votazione del 5 febbraio scorso, avrebbe garantito il numero legale e, pur astendosi, supportato così l’approvazione della concessione, non accetta le critiche di Orosei Democratica sul suo operato: «Ho svolto il mio ruolo di consigliere come sempre in questi cinque anni, partecipando alle sedute e intervendo in aula, non a posteriori. Se l’obiettivo dei consiglieri di Orosei Democratica era far mancare il numero legale per mettere a nudo la crisi della maggioranza e bloccare la concessione, avrebbero potuto concordare preventivamente iniziative con il mio gruppo, come avvenuto in altre occasioni. Invece non è successo. Le accuse nei miei confronti, oltre che rasentare il sessismo, sono prive di fondamento, perché nel mio intervento ho chiesto precisi chiarimenti sul Parco Avventura. E ho anche detto che a mio avviso il progetto non sarebbe andato avanti comunque, visti i tanti vincoli su Bidderosa. Non mi si può accusare poi di essermi schierata con la maggioranza guidata da Franco Mula: voglio ricordare che se il sindaco non è stato rieletto al consiglio regionale si deve anche alle preferenze (368, ndr) che ho ricevuto alle elezioni del 2014».

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Percorso acrobatico. Sin qui le reazioni politiche al caso Bidderosa. Ma qual è esattamente il progetto che si vuole realizzare in cinque dei 500 ettari dell’oasi ambientale? Presentata in Comune il 30 settembre 2015, la proposta di Romina Franca Maria Flore («legale rappresentante della costituenda Natura Park») prevede la concessione dell’area per «realizzare un parco avventura». Di cosa si tratta? La definizione che ne dà Wikipedia lo fa capire esattamente: «Chiamato comunemente anche "percorso acrobatico in altezza", è una tipologia di parco divertimenti, costituito da diversi percorsi aerei posti a varie altezze da terra che, con l'aiuto di liane, ponti tibetani, cavi (teleferiche), reti e passerelle, permettono di passare da un albero all’altro (o apposita struttura artificiale) in estrema sicurezza». In Sardegna ne abbiamo due esempi, ad Alghero e Santa Margherita di Pula. Il progetto della Natura Park (depositato in Comune e dunque accessibile a tutti su richiesta) è sostanzialmente simile, non fosse per le notevoli dimensioni dell’area interessata, che si trova a ridosso della strada statale 125 (il Comune avrebbe chiesto all’Anas di realizzare un ingresso ad hoc).

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Chiosco e pinneto. Il 19 gennaio scorso il responsabile dell’ufficio tecnico di Orosei, ingegner Antonio Piras, scrive alla direzione generale dell’Ente Foreste, che gestisce Bidderosa in regime di occupazione temporanea, per comunicare che, nella futura concessione trentennale dell’oasi che Comune ed ente si apprestano a stipulare, dovrà essere stralciata una superficie di 48.680 mq (Foglio 2 mappale 39) per «attuare un progetto». Viene allegata anche la cartografia, dove accanto all’area individuata sono previsti un chiosco, un’area ristoro e un pinneto.

Una settimana dopo, il 25 gennaio, il direttore generale dell’Ente Foreste Antonio Casula, informa l’Ispettorato ripartimentale delle foreste di Nuoro della richiesta di scorporo, e ne approfitta «per chiedere informazioni in merito allo stato dell’arte delle operazioni di retrocessione» dell’intera Bidderosa al Comune di Orosei (procedura avviata nell’aprile 2015 dal commissario straordinario dell’Ente Foreste, Giuseppe Pulina). Per poter passare al nuovo regime di affidamento, infatti, cioè dall’attuale occupazione temporanea alla concessione trentennale dell’oasi, è necessario che l’ispettorato collaudi le opere eseguite sinora, dal rimboschimento ai lavori di sistemazione idraulico-forestale.

Manca il collaudo. Dal canto suo l’ispettorato forestale di Nuoro non avrebbe ancora risposto, anche perché a Bidderosa sono in corso, da parte dello stesso Ente Foreste (sede di Nuoro) interventi di recupero della pineta litoranea nell’ambito dei programmi di difesa della fascia costiera dai fenomeni di erosione e dissesto idrogeologico , finanziati con fondi europei (Por Fesr 2007-2013). La conclusione dei lavori è prevista per il 31 dicembre 2016, dunque fino ad allora l’ispettorato non potrà effettuare alcun collaudo. E la firma della convenzione tra Comune ed Ente Foreste non potrà che avvenire successivamente. Senza dimenticare che la bozza d’accordo votata dal consiglio comunale nel settembre 2013 non prevedeva in alcun modo il frazionamento o lo scorporo di aree per determinati “progetti”, ma riguardava Bidderosa in tutta la sua interezza.

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