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UniNuoro sbarca in Libano e punta sulla cooperazione

UniNuoro sbarca in Libano e punta sulla cooperazione

Seconda giornata a Beirut per la delegazione del Comune e dell’ateneo Mureddu: «Così i nostri studenti potranno fare un’esperienza internazionale»

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NUORO. È stata dedicata alla ricerca, la seconda giornata in Libano della delegazione formata dal Comune di Nuoro e dall’università UniNuoro. Dopo gli incontri istituzionali e una condivisione di intenti che mira a mettere al centro del gemellaggio i giovani e la ricerca, il gruppo nuorese ha incontrato il rettore e il corpo docente dell’università libanese. Il sindaco Andrea Soddu e Fabrizio Mureddu, commissario del Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale, sono stati ricevuti dal rettore dell’università libanese Fouad Ayoub per la stipula di una convenzione che ha come obiettivo lo scambio di studenti, dottorandi e ricercatori che verranno a Nuoro a studiare Scienze agrarie. In particolare si occuperanno dei temi agroforestali sui quali i libanesi hanno mostrato un interesse particolare durante la loro prima visita a Nuoro nel marzo 2017.

Già allora i docenti libanesi avevano espresso un desiderio di apprendere le tecniche e il know how nel settore nel quale vorrebbero colmare un gap che denunciano da tempo, e la green economy, le produzioni sostenibili e le scienze forestali sono una delle priorità di UniNuro.

Mureddu ha portato cinque borse di studio agli studenti libanesi in virtù di un accordo che prevede altrettante opportunità per gli studenti nuoresi: «Con questa visita abbiamo voluto testare la qualità dell’Università libanese, che attraverso questo progetto di scambio offrirà ai nostri studenti la possibilità di fare un’esperienza internazionale e di usare i laboratori e le strutture all’avanguardia che il Libano ha all’interno del suo Campus Hariri». Quello di Beirut è il più grande campus universitario in Libano, ospita 40 mila studenti dei 70 mila iscritti all’università libanese. Una vera e propria città della ricerca e della scienza, che ospita tutte le facoltà, tre centri di ricerca: uno sull’ambiente e la chimica, uno sulle nanotecnologie e uno sull’alimentare.

Ad accogliere la delegazione nuorese il rettore, l’ambasciatore italiano in Libano, Massimo Moretti, cinque docenti della facoltà di Scienze e cinque della facoltà di ingegneria agraria.

Al Campus ci sono già più di 10 PhD italiani che provengono dalle università di Genova e Cagliari, ai quali ora si aggiungeranno quelli di UniNuoro e Sassari. «Siamo lieti di ospitare questa cooperazione con le vostre università, che rinforza i nostri sforzi nel campo della ricerca», ha spiegato il rettore dell’università libanese Ayoub.

«La speranza è che questo parternariato possa contribuire a dare nuove prospettive nel campo della ricerca e anche nuove possibilità di lavoro ai nostri ragazzi», ha esordito il sindaco di Nuoro Andrea Soddu. A fargli eco è il rettore dell’Università di Sassari, Massimo Carpinelli: «La nostra facoltà di Agraria è una dei pilastri della nostra università, che è la più antica in Sardegna, ma abbiamo anche il Campus di Nuoro dove vogliamo investire e fare sforzi e progressi, ed è molto importante che il Comune di Nuoro e di Zouk siano vicini perché abbiamo bisogno del supporto delle amministrazioni locali se vogliamo continuare a parlare di scienza e cultura. Dobbiamo mostrare a tutti cosa stiamo facendo qui, i progressi che insieme perseguiremo, e per questo ringraziamo l'ambasciatore italiano in Libano, Massimo Moretti per l'attenzione mostrata davanti a questa collaborazione».

«Ringrazio il sindaco Soddu e il rettore Carpinelli e chi ha lavorato per questo importante accordo – ha risposto Moretti –, lo sviluppo delle collaborazioni universitarie per allargare l’orizzonte e permettere agli studenti di studiare all’estero è molto importante», ha continuato l’ambasciatore italiano in Libano. «Sono orgoglioso di essere qui e assistere alla firma di questo nuovo accordo. Quando le persone di due diversi paesi si incontrano e lavorano insieme raggiungono obiettivi molto più alti e importanti. Gli scambi di conoscenza e tra le nostre città sono la chiave per avere un futuro comune dove i nostri giovani possono vivere meglio e raggiungere un successo per tutti».

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