Romina, indagine record il delitto non ha più misteri
di Simonetta Selloni
Chiariti sia l’uccisione della donna che il ferimento del suo fidanzato L’assassino è partito da Ozieri armato di pistola. Gabriele Fois teste chiave
02 novembre 2019
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NUORO. L’inchiesta per il femminicidio di Romina Meloni e il tentato omicidio di Gabriele Fois si è conclusa a tempo di record. I pubblici ministeri Ireno Satta e Riccardo Belfiori hanno chiuso il cerchio in appena sei mesi di un caso peraltro nitidamente delineato. Romina Meloni è stata uccisa dal suo ex compagno Ettore Sini il 31 marzo scorso, e il 31 ottobre è stata depositata alla cancelleria Gip del tribunale di Nuoro la richiesta di rinvio a giudizio. Una celerità apprezzata dai legali di parte civile di Gabriele Fois, gli avvocati Pietro e Mario Silvestro Pittalis. Fois era rimasto gravemente ferito: Sini, 49 anni, agente penitenziario di Bono, si era presentato nella casa di via Napoli, nel quartiere Badu ’e Carros a Nuoro, dove Romina e Gabriele vivevano. Era partito da Ozieri – paese d’origine della donna e dove lui aveva continuato a vivere dopo la separazione – armato della sua pistola calibro 7,65. Aveva un regolare permesso a detenere l’arma ma non a portarla con sé: un elemento che la dice lunga sulle sue intenzioni e gli è valso la contestazione dell’aggravante della premeditazione associata all’accusa di omicidio e tentato omicidio, oltre che il porto illegale dell’arma.
Proprio la celerità con la quale si sono chiuse le indagini ha evitato il ricorso all’incidente probatorio. Gabriele Fois, è rimasto in coma per un periodo molto lungo, 28 giorni. È stato sottoposto a due interventi chirurgici. Ettore Sini, prima di sparare contro Romina Meloni un unico colpo che l’ha uccisa, ha ferito con due colpi di 7.65 contro il nuovo compagno della donna. Uno si è conficcato in testa, un altro nella coscia. Per mesi la sorte di Fois è stata appesa a un filo, e alle altissime competenze dei neurochirurghi e rianimatori dell’ospedale San Francesco di Nuoro.
Poi, è iniziata la seconda fase, quella della riabilitazione all’ospedale Santa Maria Bambina di Oristano. Gabriele Fois è arrivato lì senza sapere che Romina Meloni era morta. È servito tempo, e un importante sostegno psicologico per fargli sapere che la donna con la quale progettava una vita in comune, non c’era più.
Così, l’acquisizione di una verità terribile è andato di pari passo con un recupero lento ma progressivo. E con la necessità di rimettere insieme i fili del ricordo del pomeriggio della tragedia. Se ci sarà un processo con rito ordinario, Fois sarà in grado di rendere testimonianza.
Ettore Sini è rinchiuso nel carcere di Bancali. È difeso dall’avvocato Lorenzo Soro. Subito dopo aver ucciso Romina Meloni e ferito Gabriele Fois era scappato da via Napoli. Aveva avuto la freddezza di rispondere che tutto andava bene a un condomino della palazzina, uscito di casa perché insospettito dalle urla, e dagli spari che provenivano dall’appartamento della coppia. L’ex agente era andato a Badu ’e Carros, e anche lì non aveva lasciato trapelare grandi emozioni. Aveva preso la calibro nove di ordinanza, si era messo in macchina diretto verso Sassari, mentre ormai l’allarme per il femminicidio si era già diffuso e carabinieri e polizia lo cercavano per mezza Sardegna.
Entro breve ci sarà la fissazione dell’udienza preliminare. Si disveleranno dettagli importanti; ad esempio, sulla presenza di minacce da parte di Sini, di cui sia Romina che Gabriele avevano parlato con i familiari. Ne erano spaventati, ma con tutta probabilità non ritenevano che Sini potesse arrivare a tanto. Ma anche questi sono dettagli di un quadro, appunto, drammaticamente completo.
Proprio la celerità con la quale si sono chiuse le indagini ha evitato il ricorso all’incidente probatorio. Gabriele Fois, è rimasto in coma per un periodo molto lungo, 28 giorni. È stato sottoposto a due interventi chirurgici. Ettore Sini, prima di sparare contro Romina Meloni un unico colpo che l’ha uccisa, ha ferito con due colpi di 7.65 contro il nuovo compagno della donna. Uno si è conficcato in testa, un altro nella coscia. Per mesi la sorte di Fois è stata appesa a un filo, e alle altissime competenze dei neurochirurghi e rianimatori dell’ospedale San Francesco di Nuoro.
Poi, è iniziata la seconda fase, quella della riabilitazione all’ospedale Santa Maria Bambina di Oristano. Gabriele Fois è arrivato lì senza sapere che Romina Meloni era morta. È servito tempo, e un importante sostegno psicologico per fargli sapere che la donna con la quale progettava una vita in comune, non c’era più.
Così, l’acquisizione di una verità terribile è andato di pari passo con un recupero lento ma progressivo. E con la necessità di rimettere insieme i fili del ricordo del pomeriggio della tragedia. Se ci sarà un processo con rito ordinario, Fois sarà in grado di rendere testimonianza.
Ettore Sini è rinchiuso nel carcere di Bancali. È difeso dall’avvocato Lorenzo Soro. Subito dopo aver ucciso Romina Meloni e ferito Gabriele Fois era scappato da via Napoli. Aveva avuto la freddezza di rispondere che tutto andava bene a un condomino della palazzina, uscito di casa perché insospettito dalle urla, e dagli spari che provenivano dall’appartamento della coppia. L’ex agente era andato a Badu ’e Carros, e anche lì non aveva lasciato trapelare grandi emozioni. Aveva preso la calibro nove di ordinanza, si era messo in macchina diretto verso Sassari, mentre ormai l’allarme per il femminicidio si era già diffuso e carabinieri e polizia lo cercavano per mezza Sardegna.
Entro breve ci sarà la fissazione dell’udienza preliminare. Si disveleranno dettagli importanti; ad esempio, sulla presenza di minacce da parte di Sini, di cui sia Romina che Gabriele avevano parlato con i familiari. Ne erano spaventati, ma con tutta probabilità non ritenevano che Sini potesse arrivare a tanto. Ma anche questi sono dettagli di un quadro, appunto, drammaticamente completo.