Biennale dell’incisione, catalogo online
di Michela Columbu
Olzai. Il volume con tutte le opere si può visionare sul sito internet del Comune
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OLZAI. È on line il catalogo della terza Biennale dell’incisione italiana - Carmelo Floris. E' possibile visionarlo sul sito internet del municipio di Olzai, pubblicato e reso fruibile a tutti a pochi giorni dalla cerimonia di sabato scorso, molto partecipata, di presentazione del volume nel cortile della dimora del grande artista barbaricino, ora casa museo. La pubblicazione contiene la riproduzione di tutte le opere selezionate per la Biennale e le schede biografiche degli autori, venti in tutto assieme gli interventi dei componenti del comitato scientifico, Maria Luisa Frongia, Marzia Marino e Nicola Micieli. Quest'ultimo, critico d'arte e pubblicista toscano, durante la presentazione coordinata dall’assessore comunale alla cultura Emanuela Piras assieme alla sindaca Maria Maddalena Agus, ha tenuto una lunga relazione sulle opere in catalogo, accompagnando l'analisi del particolare, con dettagli e curiosità generali sull'arte incisoria e presentando al pubblico le opere degli artisti presenti alla cerimonia: Malgorzata Chomicz da Perugia, Claudia Cabras da Calangianus, Giovanni Dettori da Porto Torres, Guido Navaretti da Torino, Nicolino Sirigu da Orroli e Pierangelo Tieri da Coreno Ausonio (Frosinone). Arte incisoria che ha trovato grande attenzione anche nelle parole del presidente dell’associazione nazionale incisori contemporanei, Antonio Luciano Rossetto che da Montebelluna è arrivato a Olzai, apprezzando l’impegno di un piccolo Comune nel portare avanti una manifestazione così importante dal punto di vista artistico e riconoscendo nell'impegno del Maestro Enrico Piras, novantenne allievo di Carmelo Floris e in quello logistico e tecnico, del funzionario comunale Giangavino Murgia, i presupposti fondamentali per la buona riuscita dell'evento. E proprio su Carmelo Floris si è concentrato l'intervento di Enrico Piras, che, visibilmente emozionato ha immaginato il suo maestro presente alla cerimonia, e proprio di “zio Carmelo” ha ricordato alcuni aneddoti di una vita lontana dai fasti riservati ai grandi artisti, diffidente rispetto ai grandi riconoscimenti che gli venivano dati, e lontano dal riconoscere lui stesso il suo talento. "Umile e schivo fino alla fine, lo immagino mentre seduto su quelle scale ci guarda con fare diffidente" ha commentato Enrico Piras a un pubblico attento e desideroso di ritrovarsi a godere di un luogo pittoresco, familiare e carico di storia, animato da un momento di scambio artistico nel nome di Carmelo Floris.