Chirurgia senologica, Rita Nonnis da Sassari a Nuoro: «Accanto alle donne»
La responsabile del servizio: «Una sfida entusiasmante»
Nuoro Quasi quarant’anni di lavoro come chirurga negli ospedali di Sassari che è poi diventata la sua città. Poi, la nuova sfida accolta poche settimane fa per costruire un reparto, quello di Chirurgia senologica che a Nuoro mancava. Lunedì con la sua équipe è stata protagonista del primo intervento nelle sale del blocco operatorio del San Francesco di Nuoro.
Per la dottoressa Rita Nonnis, 67 anni, due figli, genitori originari di Fonni, venire a Nuoro per rilanciare il servizio pubblico proprio nel momento in cui in tanti lo abbandonano oltre che essere un andare dove ti porta il cuore è anche un atto politico.
«Sì, è proprio così, si tratta di un atto politico, nel senso che bisogna andare li dove c’è bisogno e mettersi a disposizione. E io sono onorata e felicissima di essere qua e di poter portare il mio entusiasmo e perché no anche le mie competenze. La sanità pubblica deve riacquistare tutta la sua centralità e dare le giuste garanzie al paziente utente. E farlo in modo gratuito», dice la responsabile del reparto al settimo piano dell’ospedale nuorese. Qui sono stati fatti passi da gigante nella parte diagnostica e terapeutica serviva una giusta risposta anche sul versante chirurgico. «È vero, la chirurgia mancava da qualche anno, giusto che le donne di questo territorio trovino la giusta assistenza e cura evitando le faticose trasferte verso altri territori della regione o addirittura della penisola», dice Nonnis.
«Il nostro impegno in questa direzione sarà totale e responsabile». Nel suo ufficio alla parete una foto in bianco e nero di lei bambina con i suoi genitori all’Argentiera. Oggi da professionista matura un ritorno vicino alla terra dei padri per portare entusiasmo, professionalità e supportare i giovani colleghi impegnati in una sfida quotidiana contro un male che ha un incidenza molto alta (1.500 casi in Sardegna) e rappresenta la prima causa tumorale. «Ecco perché non occorre affatto abbassare la guardia o smobilitare, anzi rafforzare il più possibile il sistema e la difesa contro un male, che purtroppo ha un’alta incidenza. Basti pensare che lo scorso anno sono state diagnosticati 183 casi tumorali solo a Nuoro e nel suo territorio» dice la responsabile che due giorni fa insieme all’équipe (Francesco Marongiu, chirurgo plastico, Giuseppina Cualbu anestesista, Giuseppina Pinna e Antonio Luppu ferristi e Ettore Gasparo specializzando) ha effettuato un primo intervento su una paziente oncologica.
«Abbiamo lavorato a stretto contatto con chirurghi plastici e ricostruttivi e anestesisti, in un’operazione che segna l’inizio di un percorso di cura e supporto per le donne del Nuorese. La ripresa rappresenta un momento cruciale nella realizzazione del progetto, sostenuto dall’assessorato alla Sanità, volto a riattivare la struttura semplice dipartimentale di Chirurgia senologica», ha rimarcato la dottoressa Nonnis, chiamata a dirigere questa nuova fase.
«Con il nuovo gruppo di lavoro – aggiunge – stiamo già preparando con entusiasmo un progetto che possa offrire un servizio tempestivo e di qualità alle donne del territorio. Il nostro è un lavoro di squadra, non lo decide un singolo specialista: il chirurgo, o l’oncologo o ancora l’anestesista, ma solo mettendoci tutti insieme e confrontandoci diamo una risposta efficace e completa a questo problema che affligge una grande fetta della popolazione».