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La Casa della salute un’eccellenza per la sanità del territorio
GAVOI. La medicina di prossimità, quella annunciata ieri mattina dalla Regione che sarà realizzata con una profonda revisione della sanità sarda, è per molti versi quella che si realizza da ormai...
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GAVOI. La medicina di prossimità, quella annunciata ieri mattina dalla Regione che sarà realizzata con una profonda revisione della sanità sarda, è per molti versi quella che si realizza da ormai qualche anno nella Casa della salute di Gavoi, vero e proprio centro di eccellenza, organizzato per andare incontro alle esigenze di un territorio abbastanza esteso. La struttura barbaricina infatti, rispecchia già il modello annunciato dai vertici dell’assessorato alla sanità sarda. Ossia quello di dotare l’isola di poli territoriali, multidisciplinari che daranno una riposta alla grave crisi che attraversa la sanità sarda, e sopratutto alle comunità che inesorabilmente soffrono per la mancanza di medici di base o pediatri, o per la cronica assenza di specialisti all’ospedale di Nuoro, Lanusei, Sorgono e Ghilarza. «Per noi si tratta di una notizia che ci rende orgogliosi per il grande patrimonio che il nostro territorio ha saputo mantenere e preservare – spiega Salvatore Lai, primo cittadino di Gavoi –. Il nostro poliambulatorio, è realmente il prototipo che potrebbe fungere da esempio per questa grande rivoluzione che è stata annunciata. Siamo disponibili ad organizzare un’iniziativa che richiami a Gavoi coloro che avranno il compito di riorganizzare il sistema concretamente, con l’obiettivo di avere contezza del funzionamento della nostra struttura». La casa della salute in questi anni passati è stata al centro di una profonda ristrutturazione e potenziamento. L’Assl di Nuoro, con la supervisione del commissario Gesuina Cherchi, ha organizzato una buona offerta specialistica affiancando i medici di medicina generale, il pediatra di libera scelta, la guardia medica, la postazione del 118, il Cup, l’ambulatorio per le vaccinazioni, un punto prelievi, il consultorio, l'ambulatorio infermieristico. E grazie al comitato Pro Roberto, nato in seguito a una raccolta fondi per permettere al piccolo Roberto Sanna di curarsi (poi mancato nel 2017), è stato possibile dotare la Casa della salute di tutti i più moderni macchinari per le visite specialistiche. «Possiamo dire di disporre di un poliambulatorio già avviato che ora può puntare a diventare ospedale di comunità – spiega ancora Lai –. Questo è il frutto di un dialogo e confronto costante con i coordinatori provinciali e regionali, e di un’attenzione sempre massima verso i problemi che nel tempo si sono presentati. Attenzione che chiaramente non verrà meno, perché la nostra provincia soffre per il San Francesco e per i piccoli ospedali che sono stati depotenziati, e per i quali con forza continuiamo a lottare». (m.c.)