Nuoro, Cardiologia senza guida tra fazioni contrapposte
Un gruppo di sanitari: il reparto non è allo sbando come sostenuto da altri colleghi. Il problema di fondo resta la mancata nomina di un responsabile da parte dell'Asl
NUORO. Ancora formalmente senza guida, non avendo né un primario né un facente funzioni, il reparto di Cardiologia dell'ospedale San Francesco è al centro di polemiche interne. Qualche giorno fa è uscito allo scoperto un gruppo di operatori sanitari che ha denunciato un clima di diffuso malessere, in cui il personale medico si trova a sostenere turni massacranti per via della carenza gravissima di organico: in servizio ci sono 11 dei 22 medici previsti, di cui nove nel reparto e tre in emodinamica. Mentre uno dei due "innesti", proveniente da Sassari, è temporaneamente bloccato per via di un infortunio. E la mancanza di quella che viene definita una "guida autorevole", renderebbe la Cardiologia un reparto "in caduta libera".A questa narrazione però si contrappone la presa di posizione di un altro gruppo di operatori sanitari.
Come i loro colleghi, parlano dietro l'anonimato per il divieto di comunicare con la stampa loro imposto dall'assessorato regionale alla Sanità. «Non è vero che non si possa lavorare, ci sono le condizioni per crescere professionalmente e sotto il profilo della casistica», sottolineano. E forniscono i numeri a sostegno del fatto che il reparto, pur tra gravissima difficoltà, non sia mai venuto meno all'operatività: «La Cardiologia di Nuoro può essere considerata la principale struttura cardiologica del centro Sardegna e tra le prime quattro per volume e complessità di attività dell'intera regione. Comprende un reparto di 22 posti letto, due sale di interventistica emodinamica ed aritmologica, attività ambulatoriale di secondo e terzo livello per disturbi del ritmo cardiaco, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, cardiologia pediatrica, patologie cardio-polmonari. Costituisce l'unico hub attivo h 24 nel centro Sardegna per il trattamento dell'infarto miocardico acuto ed è uno dei 4 attivi al momento nella regione».
La Cardiologia del San Francesco, dal 2006 ha avviato le sale di interventistica senza mai interrompere l'attività. Ma l'emorragia di medici ha bloccato, nel corso del 2022, il trattamento delle aritmie cardiache per la mancanza di personale medico. E nonostante questo, il numero dei ricoveri è rimasto all'80 per cento dello storico. A questo punto, è necessario fare un passo indietro al 2021 per fare il punto sulla diaspora dei medici. A cominciare dall'allora primario, Gavino Casu, andato via dal San Francesco a febbraio per ricoprire l'incarico di direttore della Cardiologia all'Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, e seguito a ruota da sei cardiologi. E così il reparto si è trovato praticamente dimezzato per il personale medico, mentre la carenza del personale infermieristico è del 40 per cento.
Non solo: il primario non è stato mai sostituito. Il suo posto è stato coperto per un breve periodo da un "facente funzioni"; andato via anche lui, il reparto è rimasto senza guida. A ottobre scorso è stata bandita la selezione per attribuire la copertura del ruolo di facente funzioni, alla quale ha partecipato una specialista. Ma liquidata l'Ats e rimesse in pista da gennaio le Asl, non è stato dato corso a quella selezione e ne è stata bandita un'altra, alla quale partecipano due cardiologi, ma che, a oggi, non è ancora stata espletata. Il direttore generale Paolo Cannas, ha sottolineato che «a breve farò la nomina di cui mi assumo la responsabilità davanti agli utenti e davanti alla legge». E a questo punto sembra che l'individuazione di un responsabile, per quanto facente funzioni (i tempi per la nomina di un primario si presentano ben più lunghi), possa essere dirimente per riportare serenità in quella che veniva considerata un'eccellenza della sanità nuorese.
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