La Nuova Sardegna

Nuoro

Il tour

La Sardegna sbarca in America con la chitarra del nuorese Cristiano Porqueddu

Cristiano Porqueddu
Cristiano Porqueddu

Grande successo per il musicista durante i concerti nel tour negli Usa . «Credo fortemente in questo modo di esportare l’immagine della mia terra»

02 novembre 2022
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Nuoro «L’atto di apertura di ogni epoca è stato caratterizzato dall’austerità delle manifestazioni creative. Questa austerità si rivelava attraverso ciò che il filosofo Mircea Eliade chiamava ierofania, un “irrompere del sacro nel mondo”. È caratterizzata sia dall’attrazione che dalla soggezione per ciò che è “altro dal mondo”, ma che si rivela essenziale per la nostra esistenza. Le epoche artistiche iniziano quando il sacro si rivela. È questa l’esperienza che Cristiano Porqueddu ha portato in sala nel suo concerto, aprendo le porte del sacro nel nostro mondo».

Queste parole di Kevin Taylor, direttore artistico della Williamson county guitar society, storica società di concerti texana con attività trentennale per la quale Porqueddu ha tenuto un concerto pochissimi giorni fa. Una delle innumerevoli recensioni che il chitarrista nuorese ha ricevuto a seguito della fitta serie di concerti che ha tenuto nelle settimane trascorse in diversi Stati in America.

Un successo su tutta la linea evidenziato da programmi di altissimo livello, innovativi eseguiti magistralmente. Thomas Schuttenhelm della Network for New Music è ancora più esplicito: «Tutto il repertorio del XXI secolo e a lui dedicato, non avrebbe potuto essere presentato da qualcuno con minori capacità. Le sue produzioni discografiche sono magistrali e le sue performance dal vivo sono qualcosa di ultraterreno».

I concerti si sono tenuti in alcune delle più prestigiose location tra le quali spicca la Carnegie hall di New York dove il virtuoso sardo è tornato per la seconda volta in cinque anni. È ancora Schuttenhelm a descrivere alcuni momenti di quella serata, parte del numeroso pubblico: «Porqueddu eccelle nel mantenere l’indipendenza di ogni linea, per quanto densa sia la tessitura, ma la sua capacità di far emergere le voci separate implicite in una linea composta non ha eguali».

Tutti i programmi di sala, per un totale di oltre due ore e mezza di repertorio, sono stati ideati sulla base della musica che lo stesso Porqueddu ha suggerito di comporre ad alcuni dei massimi autori del nostro tempo tra cui figurano nomi come quello di Leo Brouwer, Angelo Gilardino, Dusan Bogdanovic, Franco Cavallone.

Spazio anche agli autori sardi ed in particolare alla musica del pianista-compositore sassarese Roberto Piana col quale il chitarrista di Nuoro ha stretto una forte partnership artistica. Fondamentali nel tracciare un profilo della Sardegna, i lavori di Kevin Swierkosz-Lenart, Alfredo Franco e Carlo Francesco DeFranceschi. Insomma, un ventaglio di opere di ampio respiro unite dal fil-rouge delle atmosfere e dei colori dell’isola, trasformati in suoni.

Porqueddu è raggiante: «Ero sicuro fin dall’ideazione del progetto artistico Sardinia_Moving_Arts che l’eco di queste nuove composizioni avrebbe avuto un ampio respiro e sono molto soddisfatto dal feedback ottenuto da compositori, discografici, critica e stampa specializzata. Credo fortemente in questo inedito modo di esportare l’immagine della mia terra all’estero a tal punto che Musicare ha registrato il nome ed il marchio a livello globale. L’intento è proseguire negli anni con nuove commissioni, nuovi eventi e la collaborazione con artisti di ogni parte del mondo».

Nel corso del tour Porqueddu ha tenuto corsi sulla musica del XX e del XXI secolo per alcuni allievi selezionati della Cincinnati University in Ohio e della Manhattan school of music di New York. «Un prezioso momento di scambio tra me e le eccellenze delle due prestigiose istituzioni – spiega l’artista – finemente organizzato dalle due istituzioni».

E meno di ventiquattro ore fa, il grande compositore cubano Leo Brouwer ha reso noto che la sua composizione “Diálogo del Olivo y el Nuraga” sarà pubblicata con la revisione del virtuoso nuorese, riconoscendo di fatto l’altissima capacità del musicista di dar forma ad idee interpretative forti e convincenti.

Cristiano Porqueddu è universalmente riconosciuto come uno dei massimi interpreti del repertorio originale del XX e del XXI secolo.

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