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Roberto Deriu: «Ora il Campo largo anche a Nuoro città»


	La miniera di Sos Enattos a Lula
La miniera di Sos Enattos a Lula

Il consigliere regionale del Pd chiama a raccolta le forze della coalizione. «Dopo l’esperienza Soddu dobbiamo ripartire all’insegna dell’Einstein telescope»

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Nuoro Finita l’esperienza Soddu, è l’ora del Campo largo. Anche in città. «Sarebbe facile oggi lasciarsi andare a commenti duri sulla gestione di Andrea Soddu e delle sue giunte comunali. Lasciamolo fare a chi lo osteggia o lo ha osteggiato per calcolo, per competizione» sottolinea il consigliere regionale Pd Roberto Deriu. «Noi – usa il plurale maiestatis – non ci siamo mai sentiti in concorrenza con lui o con loro. Abbiamo però contestato le loro politiche, oppure la loro assenza di politiche. Abbiamo constatato la loro assenza di visione rispetto al reale problema della città, che non è un senso unico o un albero potato male, ma la perdita di ruolo di Nuoro come città di servizi». «I servizi sono sempre servizi ad una produzione» va avanti l’esponente dem rieletto in Regione con la compagine che sostiene la presidente Alessandra Todde.

«Il terziario è niente senza un settore secondario, appunto quello industriale. E la città non dispone più, nel suo territorio, di produzione industriali significative, caratterizzanti» spiega il presidente del gruppo Pd in consiglio regionale. La de-industrializzazione della Sardegna centrale ha determinato «ovviamente» la crisi del capoluogo, che è crisi innanzitutto dei principali strumenti di welfare: sanità e istruzione.

«Questa assenza di consapevolezza può darsi che abbia caratterizzato tutta la società, e quindi tutta la politica. Però Nuoro è sempre stata e deve essere sempre il centro propulsivo di elaborazioni e politiche conseguenti. La strategia di un territorio è frutto di un dialogo, di una discussione, che riassuma diversi punti di vista e componga un’analisi completa, veritiera. Solo da una corretta visione di problemi e prospettive è possibile ricavare indicazioni di governo». «Per questo ora va formato e fondato nella città il Campo largo – propone Deriu –. Il Campo largo di una analisi politica completa e veritiera, il Campo largo della discussione sui rimedi e sulle indicazioni di fondo destinate a guidare i prossimi passi, le prossime decisioni, i prossimi investimenti».

«La città che abbiamo di fronte è oggi certo la città della grande memoria e storia, dalla cultura decisiva globale, ma è anche un nuovo centro di decisione e di potere, poiché annovera per la prima volta tra le sue cittadine la presidente della Regione. E se oggi a Cagliari è diventato un tema lo “strapotere“ dei nuoresi, bisogna che a Nuoro diventi un tema quale sia l’utilizzo corretto del potere oggi a vantaggio della città. La città deve riconfigurarsi integralmente nella prospettiva dell’Einstein telescope. Il che significa nella prospettiva di uno sviluppo basato su grandi iniziative di ricerca, sui loro centri attrezzati, sull’indotto che essi producono anche dal punto di vista produttivo, sui servizi che sono necessari a far funzionare apparati di rilevanza mondiale che avranno sede nel nostro territorio. Dobbiamo ricominciare a crescere, e per fare questo dobbiamo infrastruttura la città in vista di quegli obiettivi».

«Dobbiamo riorganizzarci profondamente – insiste Roberto Deriu –, a cominciare dall’offerta politica, dalle liste che sosterranno il prossimo sindaco di Nuoro, e comporranno il consiglio comunale, ma anche più in là e più oltre, verso una ristrutturazione generale della politica locale, con una provincia nuovamente protagonista dello sviluppo, e tutti i comuni, a cominciare da Lula, Bitti e Onanì, che siano in grado di concorrere allo sviluppo della comunità di area vasta. Se infatti è vero vero che l’Einstein telescope è una questione internazionale, una responsabilità nazionale, un elemento di sviluppo a carattere regionale, è nell’ambito locale e provinciale che devono essere svolti i preparativi e le trasformazioni del territorio per poterlo ospitare e valorizzare secondo le aspettative e le necessità che si porranno. Quindi – chiude Deriu – una grande sfida aspetta di essere raccolta da noi della provincia di Nuoro».

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