Giuliano Marongiu: «L’Europeade 2024 lascerà il segno, a Nuoro ha riportato grande entusiasmo collettivo»
Il presentatore fa il bilancio del 59° Festival internazionale del folclore. «Un plauso alla struttura e al commissario Pirisi per il grande lavoro fatto per la festa dei popoli»
Nuoro «È stata la grande festa dei popoli e delle identità, il ritrovo di un entusiasmo collettivo che poggia su tonalità differenti di mille colori, un trionfo di suoni e di unicità, il sorriso contagioso che attraversa le pareti del cuore per diventare musica, incontro, danza e condivisione». Giuliano Marongiu fa il bilancio dell’Europeade 2024. Lui che ha prestato la voce al 59° Festival internazionale del folclore. «L’Europeade – dice – è stata, soprattutto, un tracciato interiore destinato a “restare”. Gli occhi di chi c’era hanno “viaggiato” nell’arco di poche giornate in luoghi attraversati da un tempo che ha disegnato tradizioni consolidate e trasferite con cura, vissute con passione e valorizzate» sottolinea il noto presentatore di Ovodda.
Uomo di spettacolo, Giuliano Marongiu è convinto che «Nuoro, capitale e sintesi di tante culture, ha saputo abbracciare con rispetto e partecipazione le migliaia di cuori in festa che hanno invaso vie e piazze, che hanno animato gli eventi allo stadio e arricchito la splendida parata che ha riunito tutti per seminare bellezza e comunicare armonia». Cinque giorni davvero intensi, dal 24 al 28 luglio. «Un plauso meritano la struttura e il commissario Giovanni Pirisi per il grande lavoro fatto». «Di questo evento sono stato testimone privilegiato – esulta Marongiu –, attore e spettatore, insieme alle associazioni di Nuoro, ai numerosi artisti provenienti da tutta l’Europa, al pubblico meraviglioso che ha riempito di applausi, voci e luci l’ascolto di un canto, il movimento di un ballo, il passaggio di ogni bandiera».
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