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Nuovo museo Man a Nuoro, la direttrice Chiara Gatti: «Non sono stata informata»

di Alessandro Mele
Nuovo museo Man a Nuoro, la direttrice Chiara Gatti: «Non sono stata informata»

La Provincia ha aggiudicato la progettazione degli spazi. La direzione: «Siamo felicissimi però chiedano a noi cosa serve, altrimenti invece di un museo costruiranno una pizzeria»

21 settembre 2024
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Nuoro La Provincia, alcuni giorni fa, ha aggiudicato la progettazione preliminare ed esecutiva per i nuovi spazi che ospiteranno il museo Man in piazza Sebastiano Satta, ma la direttrice Chiara Gatti sale sull’Aventino: «Non ne so nulla. Non sono stata informata né contattata da chi si occupa della progettazione a tutti i livelli. Eppure sarebbe opportuno che prendessero informazioni da chi è del settore da decenni per sapere di cosa ha bisogno un museo».

E aggiunge: «Fanno bandi e progetti su un museo nuovo di cui siamo felicissimi ma in tutto questo noi non veniamo coinvolti. Nessuno che ci chieda quali sono i nostri progetti o le esigenze tecniche delle mostre in divenire. Caratteristiche che devono essere chieste a noi altrimenti c’è il rischio che anzi che un museo, progettino una pizzeria».

Il Man è una realtà con numeri da capogiro: ogni anno 42mila presenze, tra queste, 6mila bambini, 5mila studenti delle scuole superiori e 12mila ingressi solo negli ultimi due mesi: «È proprio per questo che il museo ha bisogno dei suoi nuovi spazi – prosegue Chiara Gatti –. Ma ci sono un sacco di cose di cui deve essere dotato, ma se non ce lo chiedono come fanno a farlo? Un museo non ha bisogno solo di pareti bianche alle quali appendere le opere, ma di un milione di dettagli tecnici, richiesti anche dai migliori musei internazionali, che devono essere discusse con chi si occupa di musei».

Il Man, in 25 anni, è diventato uno dei musei più importanti d’Italia per l’arte moderna e contemporanea. «Un museo che, anche grazie al grande lavoro dei miei predecessori – chiarisce la direttrice del Man – ha sempre lavorato in maniera ultra professionale e con dei grandi professionisti del mondo dell’arte. Ecco perché noi siamo i primi con i quali questi dovrebbero venire a parlare. L’anno prossimo ospiteremo le opere di Mirò e Gauguin. Mostre complicatissime che richiedono, a livello internazionale, la certificazione di un museo adatto anche su questioni semplici come la certificazione».

Il nuovo museo aprirà le sue porte in piazza Sebastiano Satta. Un complesso che, ricollegandosi a quello già esistente nell’omonima via poco distante, sorgerà nei palazzi storici dell’ex alberghetto Sotgiu e dell’ex casa Deriu. «Mi auguro che questa sia la volta buona – dice Chiara Gatti a questo proposito –, quando sono arrivata al Man tre anni fa sembrava che ci volessero sei mesi per finire tutto, invece stiamo ricominciando da capo. Voglio sapere quali saranno i nuovi tempi, viste le esigenze che abbiamo noi ma anche tutta la comunità stufa di vedere edifici in abbandono su una piazza monumento. Adesso mi aspetto di essere contattata, così come il consiglio d’amministrazione».

Il presiedente del Man Tonino Rocca condivide la posizione di Chiara Gatti: «Ha ragione. Chi si deve occupare della progettazione convochi immediatamente il consiglio di amministrazione per informarsi su quali sono gli interventi opportuni da realizzare». E ancora: «Il rischio è quello di un grosso spreco di soldi pubblici – prosegue Rocca – per la realizzazione di una struttura poi inadatta a quanto richiesto per le esposizioni di opere di un certo tipo e con determinate caratteristiche».

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