La Nuova Sardegna

Tresnuraghes «Chiedete e vi sarà dato», dice il Vangelo. In questo caso la richiesta avrebbe avuto anche un tornaconto economico perché il vino e l’acqua, non trattandosi delle nozze di Cana ma di una banale cena di comitiva in un ristorante, sarebbero stati pagati. Per tutta risposta il cliente sarebbe stato servito con delle bastonate date con una mazza da baseball.

A conciarlo per le feste sarebbe stato il titolare di un ristorante, che l’avrebbe spedito al pronto soccorso dove gli è stata assegnata una prognosi di dieci giorni per il trauma cranico e le botte subite. Il titolare del ristorante nega e parla di racconto «inventato di sana pianta da una persona che è caduta nel locale perché era ubriaca, talmente ubriaca che nemmeno si ricorda di cosa sia accaduto».

Intanto però la storia è stata messa nero su bianco nei fogli di una denuncia che un turista estone di 49 anni ha presentato ai carabinieri della stazione di Tresnuraghes, i quali hanno avviato la loro indagine con l’audizione anche dei primi testimoni.

La querela è molto dettagliata e si sofferma su quei momenti passati in ristorante, giovedì scorso, dove la comitiva di sedici turisti estoni che stava soggiornando in un albergo vicino aveva deciso di consumare la cena. Mentre attendevano le pietanze ordinate, gli sono state servite una bottiglia di acqua e una di vino. I commensali, tra cui era presente una bambina di cinque anni, hanno pensato che non fossero sufficienti e così uno di loro si sarebbe alzato per avere a tavola qualche altra bottiglia.

È stato allora che colui che viene indicato come il gestore del ristorante è tornato indietro per servire il cliente estone. A differenza di Gesù non avrebbe però servito il vino, bensì due colpi di mazza da baseball alla schiena del cliente, uno alla testa e uno alle braccia «che probabilmente avevo sollevato per ripararmi dai colpi», è scritto nella denuncia.

Sanguinante, è uscito dal locale dove poi è stato soccorso dall’equipe di un’ambulanza arrivata pochi attimi più tardi. Nella denuncia – al momento della formalizzazione era presente l’avvocato Alberto Margaritella che assiste il turista – ha poi dato una breve descrizione dell’aggressore, parlando di una persona attorno ai 50 anni, di corporatura grossa che indossava una maglietta col colletto scuro a maniche corte.

L’identikit si completa qui, ma intanto i carabinieri hanno avviato le indagini e hanno raccolto le prime testimonianze: sono quelle dei compagni di viaggio del turista estone che hanno confermato la versione contenuta nella querela. I militari hanno convocato anche il gestore del locale il quale nega di aver mai posseduto una mazza da baseball, ma soprattutto nega di aver aggredito il cliente e ribadisce: «Era talmente ubriaco che è caduto e ha sbattuto la testa. È una storia completamente inventata».

Tra i testimoni c’è poi la proprietaria dell’hotel in cui alloggiano i turisti estoni, che però non era presente alla cena, e probabilmente ci saranno i medici che hanno visitato il paziente arrivato in ospedale con le ferite. Le loro parole potrebbero essere decisive perché saranno certamente in grado di dire se le ferite siano compatibili con una caduta oppure se siano frutto di una bastonata. A tal proposito, per il momento, della mazza da baseball non c’è traccia. «Non ne ho mai avuta una», insiste il gestore del locale. Le due versioni contrastano, anzi sono proprio opposte, per cui non si può che attendere per avere la verità che soltanto le indagini potranno regalare.

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