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Nuoro, la “castellana” di Sant’Onofrio salvata a 97 anni dal pacemaker

di Luciano Piras
Nuoro, la “castellana” di Sant’Onofrio salvata a 97 anni dal pacemaker

Carmela Lostia Guiso in sala operatoria all’ospedale San Francesco. Il nipote: «Un’eccellenza ricca di umanità, meglio di una clinica svizzera»

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Nuoro «Poi dicono che non esistono i miracoli! Non vorremmo mai più sentir dire che l’ospedale di Nuoro non è valido, o altre lamentele del genere». Michele Lostia racconta in presa diretta l’esperienza di famiglia. Protagonista l’anziana zia, Carmela Lostia Guiso, 97 anni, conosciuta in città come la “castellana” di Sant’Onofrio. «Una cura di questo genere, mia zia non l’avrebbe avuta neanche nella migliore clinica svizzera – giura il nipote –, tantomeno nella clinica privata Quisisana né al Mater Dei di Roma». A Nuoro, invece, è stato come vincere al Superenalotto.

L’ultranovantenne, infatti, era in balia di un’importante bradicardia, aveva i battiti cardiaci da 27 a 32 pulsazioni per minuto. «Su indicazione del dottor Giuseppe Tupponi, il 7 novembre è stata portata al Pronto soccorso del “San Francesco” alle 10 circa di mattina. Ricevuta dalla dottoressa Franca Addis, è stata subito presa in considerazione e valutata nell’immediatezza». Il responso: era necessario un intervento per posizionare un pacemaker. La signora Lostia Guiso, dunque, è stata subito affidata alla cardiologia interventistica. «Vorrei sottolineare che la dottoressa Addis è stata di una umanità eccezionale, e non appena ha compreso la situazione mi ha dato precise spiegazioni, riguardo al tipo di intervento» racconta Michele Lostia.

Quadro clinico e diagnosi, prima di tutto. A seguire, la valutazione della saluta psicologica: «Mia zia ha 97 anni, è abituata alla sua vita in casa». La sua casa è il castello nobiliare di famiglia, posto in cima al colle di Sant’Onofrio. Intanto la cardiologia era già mobilitata: «La dottoressa Luisa Murdeu ha subito provveduto a un’attenta valutazione di rito. Poi, come in una pièce teatrale, si è aperta la porta ed è comparsa la dottoressa Caterina Gaddeo con una verve fortissima, con un piglio super determinato». «Ho letto la cartella, questa signora va operata» è stata la decisione presa in quattro e quattro otto. E che l’età non sia un limite, all’ospedale “San Francesco”, lo dimostra un precedente illustre: «Una settimana fa abbiamo operato anche una signora di 100 anni» hanno detto le specialiste della cardiologia. Via libera dunque all’intervento per la 97enne Carmela Lostia Guiso.

«A questo punto la dottoressa Murdeu si è rivolta a me dicendo che l’avrebbero operata, ma a un patto: “la signora – mi ha detto – deve essere a casa sua entro le sette e mezzo di questa sera, non voglio assolutamente che si disorienti”». «Beh... è stata la cosa più bella della mia vita. Era di certo la cosa giusta da fare, e quando le cose giuste accadono, è un vero miracolo!» sottolinea ancora Michele Lostia. «Un istante dopo è entrato il dottor Mauro Pisanu, direttore del Dipartimento di Area medica del “San Francesco”, che ha detto: “Preparatela portatela in sala operatoria subito». L’intervento è durato circa mezz’ora. Subito dopo è uscito il dottor Enrico Mura, direttore della cardiologia interventistica. «Mi ha rassicurato sul risultato positivo. Ma non basta. Il dottor Mura, nel pomeriggio è passato tre volte a visitare nostra zia e ad accertarsi delle sue condizioni di salute». Un sospiro di sollievo, per i familiari stretti della signora Carmela Lostia Guiso. «In seguito è passata anche la dottoressa Eleonora Moccia – aggiunge –, anche lei è stata estremamente sensibile e umana. È stata lei a dare disposizioni riguardo alle dimissioni di mia zia. Addirittura l’uscita, attraverso, la camera calda del Pronto soccorso, è stata geniale e protettiva per poter evitare che la zia potesse prendere freddo nel rientro a casa».

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