La Nuova Sardegna

La tragedia di Latte Dolce

Lo schianto, le urla e le lacrime. Un quartiere sconvolto a pochi giorni dal Natale: «Troppi incidenti in questa via»

di Luca Fiori
Lo schianto, le urla e le lacrime. Un quartiere sconvolto a pochi giorni dal Natale: «Troppi incidenti in questa via»

Il dolore del parroco don Nicola Carta. Il testimone oculare: «Camminavano a braccetto»

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Sassari «Rita e Caterina venivano a messa tutti i giorni. Rita posteggiava sempre qui, accanto all’ingresso della nostra chiesa, ma questa volta aveva lasciato la macchina dall’altra parte della strada e stava andando a recuperarla, quando lei e Caterina sono state travolte». È distrutto dal dolore don Nicola Carta, parroco della chiesa di Santa Maria Bambina, accorso per strada pochi istanti dopo la tragedia, insieme ai fedeli che erano in chiesa e a decine di persone dei quartiere di Latte Dolce e Santa Maria di Pisa, dove la notizia dell’incidente si è sparsa in pochi secondi.

«È un dolore troppo grande – racconta con un filo di voce – perché conosco, da quando era bambino, anche il giovane di Sorso che guidava la macchina che ha travolto le mie parrocchiane. Bisogna fare qualcosa – aggiunge il sacerdote – perché non accada mai più quello che abbiamo visto stasera. È già il quarto incidente in pochissimi anni che si verifica qui davanti – spiega don Nicola – forse servirebbero dei dissuasori sulla strada per rallentare, almeno in prossimità della chiesa».

Rita Secchi da qualche anno era in pensione, dopo aver lavorato per una vita nella macelleria di famiglia in via Cesaraccio a Sant’Orsola dove era molto conosciuta. Tutte le sere prendeva la macchina e andava a seguire la messa nella chiesa di Santa Maria Bambina. «Saranno state le 18.40 – racconta l’organista della parrocchia Eligio Bologna – la messa era appena finita e le due signore stavano attraversando la strada sulle strisce pedonali lì davanti – indica l’uomo ancora scosso – quando è arrivata quella macchina a tutta velocità. Erano a braccetto poverine – aggiunge l’organista – e avevano quasi raggiunto il marciapiede quando sono state travolte. La più giovane – aggiunge il collaboratore del parroco – è stata scaraventata di una decina di metri, mentre la donna più anziana è finita sul cofano anteriore della Yundai ed è stata trascinata per una cinquantina di metri, prima di cadere sull’asfalto. È stato sconvolgente – prosegue l’uomo – abbiamo urlato e in tanti hanno chiamato immediatamente i soccorsi, ma purtroppo per signora Rita non c’è stato niente da fare».

Per strada si è radunata una piccola folla. Gli agenti della polizia locale eseguono i rilievi davanti agli occhi increduli dei residenti del quartiere, sconvolto da una tragedia troppo grande a pochi giorni dal Natale. «Non è possibile morire mentre di attraversa la sulle strisce pedonali – dice Giovanni Sanna che vive a poca distanza da qui – la gente arriva da via Solari e tira dritta a tutta velocità come se questo fosse un circuito automobilistico.

Addolorato anche il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, avvisato dell’ennesimo incidente accaduto sulle strade urbane nelle ultime settimane. «Al grande dolore mio personale e di tutta l'amministrazione per l'ennesima morte sulle strade cittadine – spiega il primo cittadino – si unisce la viva preoccupazione per un’escalation che non sembra conoscere la fine. Stiamo lavorando per migliorare attraverso l’istituzione delle zone 30 il piano della mobilità sostenibile – aggiunge Mascia – nella costante ricerca di soluzione ai problemi di sicurezza che con tutta evidenza emergono quasi quotidianamente. Serve però la collaborazione di tutti, serve il rispetto delle regole, una maggiore prudenza e attenzione».

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