La Nuova Sardegna

Nuoro Dove finisce il visibile e comincia l’invisibile, qual è l’ultimo diaframma tra queste due dimensioni e cosa possono rivelare: è l’oggetto del video-documentario “After the Last Image”, diretto da Alessandra Tocco, che sarà proiettato domani 10 gennaio  (ore 18) al Museo Man di Nuoro. Il progetto di Luca Spano è raccontato attraverso il docufilm, che in venti minuti condensa il lavoro che ha preceduto la ricerca di Luca Spano, curata da Elisabetta Masala. Il senso e i dettagli di questa progetto saranno esposti da Luca Spano e da Alessandra Tocco, che dialogheranno con la curatrice .

“ After the Last Image” è una ricerca che, concentrandosi sul limite tra visibile e invisibile, suggerisce stimoli sulla visione del mondo e sull’equilibrio tra quella linea sottile, fatta di percezioni sul concetto di seperazione e unione. È anche una ricerca sulla conoscenza, e sulla ricerca di quello che va oltre e che viene intravisto nella dissolvenza.

La regista Alessandra Tocco ne ha raccontato le sfumatore, riportando anche l’evoluzione della ricerca compiuta da Luca Spano negli spazi che l’hanno caratterizzata attraverso gli undici mesi di attività: la sua casa e il suo studio di Cagliari, le sale del Kunsthistorisches Institut di Firenze, così ricche di scaffali pieni di libri; i depositi della collezione di strumenti ottici del Deutsches Optisches Museum a Jena, le aule del DIST del Politecnico di Torino. Sono presenti nel docufilmle persone che hanno reso possibile questo processo: dall’antropologo Massimo Canevacci ai ricercatori del DIST– Caterina Pozzobon, Luca Bertocci, Marco Santangelo –, preziosi interlocutori per lo sviluppo delle geografie che compongono il progetto; dal falegname Pietro Fois, agli artigiani Vittorio e Andrea Bruno di BAM design; dai musicisti Giacomo Salis e Stefano Manconi, fino allo staff del Man. Un lavoro, quello della regista, che ha in un certo senso completato quello di Luca Spano, nel racconto del processo creativo dell’artista.